"La giustizia è malata". Meloni chiede di cancellare l'èra Bonafede

"Abbiamo detto al ministro Cartabia che c'è ben poco da salvare del lavoro del suo predecessore", dice la leader di FdI. Sulla prescrizione: "C'è una maggioranza trasversale d'accordo con noi sulla sospensione della riforma"

Riforma del Csm (con proposta di sorteggio), responsabilità civile dei magistrati, no alle porte girevoli tra magistratura e politica ma anche più edilizia carceraria e meno depenalizzazioni e che i migranti scontino la pena a casa loro. Ecco alcune delle proposte esposte in conferenza stampa da Giorgia Meloni, che Fratelli d’Italia ha portato oggi al tavolo della Guardasigilli. "Sulla giustizia serve discontinuità e coraggio. Lo abbiamo detto al ministro Marta Cartabia, ribadendo che c'è ben poco da salvare del lavoro di Bonafede". La posizione della leader di FdI è chiara: cambiare passo sulla giustizia e cancellare l'eredità dei Cinque stelle.

   

Meloni chiede anche più soldi del Recovery sulla giustizia: non l’uno per cento del PNRR ma il 5. Ovviamente il tema centrale è stato quello della prescrizione firmata Bonafede che “incide pochissimo sulla possibilità che chi è colpevole possa farla franca, in compenso introduce una nuova fattispecie che è il processo a vita”, dice. “Quando è arrivato il Milleproroghe abbiamo fatto un emendamento per sospenderne gli effetti, non è stato approvato” ricorda. E sul mancato voto del centrodestra dice: “Mi è dispiaciuto che non hanno votato con noi, penso che se tutti quelli che dicono che sia una riforma sbagliata avessero votato con noi, Renzi compreso, l’emendamento sarebbe passato. Nell’attuale parlamento c'è una maggioranza, trasversale alle forze politiche, che è d’accordo con noi su questo tema. E il buonsenso dovrebbe battere tutto”. Marta Cartabia? "Non intende scappare, vedremo come procederà", perché il tema "non si può lasciare in sospeso".