Bufale sui vaccini. I dubbi sulla perizia della procura di Siracusa

Giovanni Rodriquez

Le conclusioni della perizia medica sulla morte del militare Stefano Paternò in seguito al vaccino AstraZeneca corrispondono a quelle che il ministero della Salute indica come fake news. Qualche spiegazione in merito

Sulle cause legate al decesso del sottufficiale della Marina Stefano Paternò a seguito di vaccinazione con AstraZeneca ci troviamo di fronte a una fake news o a una clamorosa scoperta scientifica?

Procediamo con ordine per capire il perché di questa doverosa premessa. Il decesso, che portò al sequestro per oltre due mesi del lotto ABV2856, sarebbe stato causato dalla risposta del militare al vaccino, “in virtù della concomitanza con la pregressa infezione da Sars-CoV2, decorsa del tutto asintomatica (come testimoniato dalla debole positività ai tamponi molecolari e dalla presenza di IgG a titolo significativo, ma non di IgM) e ciò ha comportato una risposta anticorpale che si è aggiunta alla risposta immunitaria del vaccino, comportando una risposta infiammatoria esagerata”. Più nel dettaglio, secondo il parere dei consulenti medici nominati come periti dal pm Gaetano Bono e dal procuratore capo Sabrina Gambino, sarebbe stata accertata la “presenza di elevati livelli di IL-6”

 


L’interleuchina-6 è “una citochina espressione dell’attivazione di un processo infiammatorio intenso che appartiene alla manifestazione clinica della malattia, nel periodo della cosiddetta tempesta citochinica, ma che può appartenere alla sindrome post vaccinica denominata Ade (Antibody Dependent Enhancement)”. Pertanto, spiegano gli esperti, presupponendo l’Ade un’eccessiva attivazione immunitaria, “si è attivato un meccanismo tale da condurre a un danno tissutale polmonare con l’evoluzione verso un quadro di sindrome da distress respiratorio acuto (Ards)”. E ancora, spiega la procura di Siracusa nella nota, “non esistono dubbi in merito alla notevolissima entità del danno polmonare, tanto da configurarsi un quadro incompatibile con la respirazione e quindi con il mantenimento delle funzioni vitali: sul punto basti ricordare che, come unanimemente accettato dalla comunità scientifica internazionale richiamata nella letteratura citata dai consulenti tecnici, la tempesta citochinica tipica, che si vede in caso di infezioni da Sars-CoV-2 e in caso di Ade, ha il polmone come precipuo organo-bersaglio”.

 


Alla luce di quanto esposto, si potrebbe supporre che un test sierologico eseguito prima della vaccinazione avrebbe forse potuto salvare la vita al militare. Qualcosa, però, sembra non tornare. Basta infatti collegarsi sul sito del ministero della Salute, nella pagine delle “fake news” sui vaccini contro il Covid, per verificare la presenza di alcune spiegazioni che vanno in direzione diametralmente opposta alle conclusioni dei periti nominati dalla procura di Siracusa.

Innanzitutto, viene ribadito come, allo stato attuale, “non risulta necessario fare test sierologici per rilevare la presenza di anticorpi contro Sars-CoV-2 prima di sottoporsi alla vaccinazione. I vaccini sono, infatti, indicati anche per le persone che hanno già contratto il Covid-19 e che, dunque, hanno sviluppato anticorpi”. E sul punto c’è un rimando alla circolare del ministero della Salute del 3 aprile 2021 dove si spiega come da indicazioni dell’Organizzazione mondiale della Sanità, “l’esecuzione di test sierologici volti a individuare la positività anticorpale nei confronti del virus o di altro tipo di test, non è raccomandata ai fini del processo decisionale vaccinale”. Se però, come sembra da quanto emerso dalle indagini sul decesso di Paternò, fu proprio la sua positività al virus, seppur asintomatica, a scatenare quel processo infiammatorio che portò alla sua morte, verrebbe da chiedersi come altro si potrebbe verificare una possibile infezione.

 

 
Ma la parte più eclatante è il passaggio relativo all’Ade. A oggi, questa amplificazione infiammatoria della risposta anticorpale derivata dall’inoculazione del vaccino è stata individuata solo per la febbre dengue, virus trasmesso dalle punture di zanzare. Non esistono, invece, evidenze di Ade per le malattie da coronavirus umani Sars e Mers. Al punto che, sempre sulle pagine “fake news” del ministero della Salute, si spiega: “Non ci sono evidenze scientifiche che i vaccini anti Covid-19 inneschino l’Ade, cioè l’Antibody Dependent Enhancement, reazione per cui alcuni anticorpi anziché bloccare un virus ne facilitano il suo ingresso nelle cellule. I vaccini autorizzati dalle autorità competenti – Ema e Aifa –, che sono attualmente in corso di somministrazione, fanno produrre anticorpi in modo selettivo contro la proteina Spike presente nel coronavirus e la loro azione è volta a bloccare l’ingresso del virus nelle cellule. I vaccini, quindi, non possono determinare l’Ade né in coloro che si vaccinano senza aver contratto l’infezione da nuovo coronavirus, né nelle persone che si vaccinano dopo aver contratto l’infezione”. La spiegazione fornita dalla procura di Siracusa per il decesso del militare corrisponde, quindi, a ciò che viene bollato a tutti gli effetti come “fake news” dal ministero della Salute

 

 
Qualora invece l’ipotesi dei consulenti della procura dovesse risultare fondata, come dicevamo, ci troveremmo di fronte a un evento così eccezionale da non essere presente tra i segnali di allerta delle banche dati mondiali di farmacovigilanza. Una scoperta scientifica sensazionale, che renderebbe necessari ulteriori approfondimenti per arrivare, eventualmente, a un aggiornamento della lista dei possibili eventi avversi presenti nelle schede tecniche dei vaccini contro il Covid.

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