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Cartabia alla Camera per riferire su Santa Maria Capua Vetere

I pestaggi nel carcere campano non furono una "reazione necessitata da un'azione di rivolta" ma "una violenza a freddo", ha detto il ministro in Aula. Sospese 75 persone, in corso le indagini

I pestaggi del carcere di Santa Maria Capua Vetere non furono una "reazione necessitata da un'azione di rivolta" ma "una violenza a freddo". A dirlo, in aula alla Camera, la ministra della Giustizia Marta Cartabia, che dopo la visita della scorsa settimana con il premier Mario Draghi alla struttura carceraria, oggi è in aula per riferire i fatti dello scorso 6 aprile. 

"Abbiamo visto tutti quelle immagini", ha aggiunto la ministra. "Violenze su un detenuto in ginocchio; colpi ad un altro in carrozzella; più agenti armati che si scagliavano contro singoli detenuti. Il tutto sotto la videocamera ben visibile che ha ripreso l'accaduto. Stando alle immagini non vi era alcuna sommossa in atto. Non si trattava di una reazione necessitata da una situazione di rivolta. Si è trattato di violenza a freddo".

"Allo stato, il totale complessivo delle unità di personale dell'Amministrazione sospese a vario titolo è pari a 75. Rimangono altri indagati, per i quali il Gip ha specificato che non v'è certezza della loro presenza. Per questo ha respinto la richiesta di misura cautelare. Su questi ultimi, attendiamo gli sviluppi dell'indagine, prima di altre valutazioni".

 

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