Il Cdm ha approvato all'unanimità la riforma della Giustizia
Passa la riforma Cartabia, dopo un pomeriggio di trattative. Regime speciale per tutti i reati di mafia, che saranno imprescrittibili. La mediazione coi 5 stelle. "Archiviata la Bonafede , non si può essere più imputati a vita", dice Renzi. Soddisfazione della Lega, che insiste sui referendum
Ci è voluto tutto il pomeriggio, ma alla fine, dopo 8 ore di trattativa, il Consiglio dei ministri ha approvato all'unanimità la riforma del processo penale. Il M5s incassa il regime speciale per tutti i reati di mafia, fuori dalla griglia dell'improcedibilità. Il braccio di ferro con i 5 stelle ha riguardato soprattutto il 461 bis1 del codice penale, cioè per quei reati commessi "per agevolare le associazioni mafiose".
La soluzione trovata è quella di prevedere che i reati di mafia, terrorismo, violenza sessuale, traffico di droga gestito dalle mafie siano imprescrittibili, e quindi esclusi dal meccanismo dell'improcedibilità. Per questi processi ci saranno tempi più lunghi: in particolare, per le aggravanti di mafia sarebbe previsto, fino al 2024, un termine di 6 anni in appello, mentre dal 2025 tale termine sarebbe fissato in 5 anni.
Le reazioni politiche alla riforma della Giustizia
"È una giornata importante, lunghe riflessioni e lavoro per venire a un accordo. C'è stata un'approvazione all'unanimità, con convinzione di tutte le forze politiche e l'impegno a ritirare tutti gli emendamenti che erano stati presentati dalle forze di maggioranza con l'obiettivo di accelerare il più possibile il lavoro in Parlamento e concludere prima della pausa estiva questa importantissima riforma", ha detto la ministra della Giustizia Marta Cartabia, al termine del Cdm.
"Non è la nostra riforma ma abbiamo lavorato per dare un contributo a migliorarla", ha detto l'ex premier e leader in pectore del M5s Giuseppe Conte. Mentre Matteo Renzi festeggia: "Vorrei darvi una notizia: Il caro estinto è la riforma Bonafede che da stasera non c'è più. Non si può essere più imputati a vita. La riforma è una piccola parte, c'è ancora un lavoro lunghissimo da fare, ma ora abbiamo archiviato la Bonafede". Soddisfazione per la riforma della Giustizia anche da Matteo Salvini e Giulia Bongiorno. "Come chiesto dalla Lega", dicono "non rischieranno di andare in fumo i processi per mafia, traffico di droga e violenza sessuale. E ora avanti tutta con i referendum che completeranno il profondo cambiamento chiesto dai cittadini". La riforma "ci avvicina all'Europa e fa compiere grandi avanzamenti in termini di modernità ed efficacia", scrive su Twitter il segretario del Partito democratico, Enrico Letta. "Cartabia ha trovato il giusto equilibrio per superare la riforma precedente senza scadere nell'impunità Ci siamo spesi per l'accordo. Ne siamo contenti".