La procura di Milano sembra non azzeccarne più una. Dopo i fallimenti clamorosi dei processi sulle presunte corruzioni compiute da Eni in Nigeria e da Eni-Saipem in Algeria (tutti gli imputati sono stati assolti dopo anni di gogna), è arrivata l’ennesima sconfessione delle inchieste condotte dall’ufficio retto fino a novembre da Francesco Greco, ora in pensione. Il tribunale di Milano ha infatti prosciolto Gianfelice Rocca (numero uno del gruppo Techint, presidente dell’Istituto clinico Humanitas ed ex presidente di Assolombarda), suo fratello Paolo Rocca e il loro cugino Roberto Bonatti, quali amministratori e soci della holding San Faustin, dall’accusa di corruzione internazionale per una presunta tangente pagata in Brasile. Parliamo di una holding da 90 miliardi di dollari di fatturato, 450 società e 80 mila lavoratori.
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