la toga militante
Si riaccende la polemica sulla giudice di Catania Apostolico
Nuovo scontro tra maggioranza e magistratura dopo il video che ritrae Iolanda Apostolico mentre partecipa a una manifestazione del 2018 contro Salvini. Parla Carbone (Csm): "Il magistrato deve porsi al di sopra di ogni sospetto di parzialità"
“Il video suscita sicuramente delle perplessità perché il magistrato, come affermato dalla stessa corte di Cassazione, non soltanto deve essere imparziale, ma deve anche porsi al di sopra di ogni sospetto di parzialità”. Con queste parole Ernesto Carbone, componente laico del Consiglio superiore della magistratura, eletto in quota Italia viva, commenta con il Foglio la pubblicazione da parte della Lega del video che ritrae la giudice di Catania, Iolanda Apostolico, mentre partecipa a una manifestazione del 2018 sul molo di Catania contro il divieto di sbarco dei migranti dalla nave Diciotti disposto dall’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini.
Nelle immagini si vede la giudice passeggiare in silenzio tra il cordone di polizia e i manifestanti che gridano, tra le altre cose, “assassini” nei confronti delle forze dell’ordine, e si presume anche del governo. La giudice Apostolico è finita al centro delle polemiche nei giorni scorsi per aver respinto con provvedimenti giudiziari il trattenimento di tre migranti provenienti dalla Tunisia, sostenendo il contrasto tra la legislazione nazionale e le norme del diritto europeo e internazionale.
La pubblicazione del video della manifestazione del 25 agosto 2018 sul molo di Catania ha riacceso lo scontro tra il centrodestra e le toghe. Salvini ha espresso “sconcerto” per quanto emerso: la presenza della giudice e del suo compagno, “a sua volta funzionario del palazzo di giustizia etneo, pubblicamente schierato contro la Lega e dalla parte dei manifestanti”, viene definita “circostanza che rafforza la sensazione di totale allineamento ideologico della coppia, perfino nel bel mezzo di una manifestazione con grida ‘assassini’ e ‘animali’ di fronte alla polizia”.
“Valuteremo insieme alla diretta interessata se e come intervenire”, ha fatto sapere l’Anm di Catania, prima però che il presidente nazionale Giuseppe Santalucia contrattaccasse: “Si accentua la tendenza a giudicare la terzietà del giudice – che va valutata dentro il processo, andando dalla critica del provvedimento, che è legittima – allo screening della persona, cioè vedere chi è il giudice anziché guardare quello che ha scritto. Sono preoccupato dalla china che si imbocca”. “Non è preoccupante lo screening – ha replicato la Lega –. Piuttosto, devono essere preoccupati i 58 milioni 851mila italiani che possono essere giudicati da toghe la cui terzietà e imparzialità sono gravemente compromesse dal caso Apostolico”. Sia la Lega che Fratelli d’Italia hanno già annunciato la presentazione di un’interrogazione al ministro della Giustizia, Carlo Nordio, mentre persino il leader del M5s Giuseppe Conte ha espresso perplessità sull’operato della giudice: “Un magistrato non solo deve essere imparziale, deve anche essere percepito come imparziale”. Silenzio, invece, dal Pd.
Il caso è tornato a dividere il Csm, che già si era spaccato al momento di decidere l’apertura di una pratica a tutela della giudice Apostolico. “Il ruolo del magistrato richiede che l’autonomia e l’indipendenza non si limitino esclusivamente allo svolgimento delle funzioni giurisdizionali, ma deve riguardare anche la sua proiezione esterna”, ha affermato in una nota Enrico Aimi, consigliere laico eletto in quota Forza Italia. “E’ opportuno non dimenticare mai – ha aggiunto – che la giustizia è – mutatis mutandis – come la moglie di Cesare: non deve essere solo terza e imparziale, ma deve anche apparire tale”.
Ad Aimi ha in qualche modo risposto il togato indipendente Roberto Fontana, secondo cui l’iniziativa di Salvini di “spostare l’attenzione sulla vita del magistrato e le sue eventuali attività esterne a quella giudiziaria è un modo per eludere il confronto sul merito del provvedimento e un tentativo di delegittimare l’attività giurisdizionale”. Come se non fosse la partecipazione a una manifestazione (pubblica) organizzata da gruppi politici di estrema sinistra a delegittimare l’attività giudiziaria di un magistrato.
Intanto, nonostante le richieste di chiarimento, la giudice Apostolico si è rifugiata nel silenzio (come il Pd): “Sono al lavoro, non posso parlare”.