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Le stranezze dell'inchiesta contro Stefano Esposito

Ermes Antonucci

L'ex senatore dem è stato intercettato 500 volte dalla procura di Torino senza alcuna autorizzazione del Parlamento. Un documento nascosto tra gli atti di indagine svela le forzature dei pm

Si arricchisce di aspetti sempre più inquietanti la vicenda giudiziaria che ha travolto l’ex senatore dem Stefano Esposito, intercettato circa 500 volte per tre anni (dal 2015 al 2018) dalla procura di Torino senza alcuna autorizzazione del Parlamento, come invece richiederebbe la Costituzione. Il prossimo 21 novembre sul caso si esprimerà la Corte costituzionale, che dovrà decidere se la procura di Torino ha invaso il campo del Senato e violato le prerogative del parlamentare, rinviato a giudizio per corruzione, turbativa d’asta e traffico di influenze illecite nell’ambito di un’inchiesta incentrata sulla figura di Giulio Muttoni, noto imprenditore dello spettacolo e amico di lunga data di Esposito.

 

Proprio indagando su Muttoni, i pubblici ministeri di Torino (Paolo Toso e Antonio Smeriglio prima, ma soprattutto Gianfranco Colace poi) giunsero a intercettare indirettamente Esposito, continuando a farlo nonostante questi dopo tre settimane fosse stato già identificato come parlamentare. Alla fine le conversazioni riguardanti Esposito intercettate “casualmente” furono circa cinquecento, di cui circa 150 ritenute rilevanti ai fini delle indagini. Per difendersi dall’accusa di non aver violato le prerogative parlamentari, la procura di Torino ha depositato una memoria in Corte costituzionale vergata da Marcello Maddalena, ex magistrato ed ex capo proprio della procura di Torino, oggi in pensione.

 

L’ex toga, oggi avvocato, definisce infondate le accuse nei confronti della sua ex procura, sostenendo che le intercettazioni tra Muttoni ed Esposito erano “occasionali” e numericamente marginali: su 23.738 intercettazioni realizzate nei confronti di Muttoni nell’inchiesta “Bigliettopoli”, sono 446 le conversazioni che coinvolgono Esposito (“pari all’1,88 per cento”) e di queste 148 sono quelle ritenute rilevanti per le indagini (“pari allo 0,62 per cento”). Come se, a opinione di Maddalena, l’intera vicenda potesse essere ridotta a una questione meramente numerica (piccola parentesi non marginale: ma è normale che un cittadino venga intercettato quasi 24 mila volte? Chissà). In realtà, ciò che bisognerebbe chiarire è come mai, dopo aver individuato Esposito come interlocutore abituale di Muttoni, i pm abbiano continuato comunque a intercettare le loro conversazioni.

 

Nella memoria, Maddalena sottolinea anche che nel 2015, quando cominciarono le intercettazioni su Muttoni, Esposito “non era indagato per nessun reato”. Vero: l’allora senatore venne iscritto nel registro degli indagati soltanto l’8 marzo 2017. Il Foglio, tuttavia, è in grado di dare notizia di un documento depositato (forse per sbaglio) dalla procura tra gli atti di indagine e che finisce per rendere la vicenda ancora più ambigua. Si tratta di una comunicazione, datata 28 dicembre 2015, con cui l’allora capo della procura di Torino Armando Spataro delega la polizia giudiziaria a “svolgere iniziali accertamenti patrimoniali in relazione al Sen. Stefano Esposito”. Le stranezze del documento sono due. La prima: la delega di Spataro avviene nell’ambito di un fascicolo iscritto a modello 45, cioè nel registro degli atti non costituenti reato, che, proprio per sua natura, non prevede operazioni così invasive come accertamenti patrimoniali nei confronti di un soggetto non ancora indagato come Esposito (peraltro già individuato come senatore).

 

Seconda stranezza: i risultati di questi accertamenti non risultano mai essere stati depositati. Che fine hanno fatto? Non solo: lo stesso giorno in cui Esposito venne iscritto nel registro degli indagati (l’8 marzo 2017), la procura delegò di nuovo la pg a effettuare accertamenti patrimoniali, poi effettivamente depositati tra gli atti di indagine. Un modo per sanare la “forzatura” effettuata un anno e mezzo prima? Le domande, su questa vicenda, non finiscono mai.

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