scontri all'orizzonte

Tensioni in vista sulla giustizia

Ermes Antonucci

Dall'informativa urgente di Crosetto al voto segreto sulla proposta di Costa per limitare la pubblicazione delle ordinanze cautelari: si prospettano 48 ore di fuoco sul fronte dei rapporti tra politica e magistratura

Si prospettano 48 ore di fuoco sul fronte dei rapporti tra politica e magistratura. Quattro gli appuntamenti che rischiano di far riesplodere le tensioni sul tema giustizia. Il primo si terrà questa mattina, quando il ministro della Difesa, Guido Crosetto, terrà un’informativa urgente alla Camera in merito alle dichiarazioni rilasciate alla stampa relative alla magistratura. Secondo quanto appreso dal Foglio, sarà presente anche il ministro della Giustizia Carlo Nordio.

 

In un’intervista al Corriere della Sera, Crosetto aveva fatto allusioni a un complotto togato contro il governo (“Mi raccontano di riunioni di una corrente su come fermare Meloni”). Il ministro della Difesa aveva poi fatto un passo indietro, specificando di non voler attaccare la magistratura e non di essersi mai riferito a “incontri segreti”. Insomma, Crosetto si riferiva a dichiarazioni pubbliche, rilasciate da magistrati in alcuni recenti congressi delle correnti di sinistra (cosa ben diversa da “riunioni” in cui si discuterebbe di “come fermare Meloni”).

 

Il secondo appuntamento si terrà oggi pomeriggio, sempre alla Camera: la votazione dell’autorizzazione o meno all’utilizzo delle intercettazioni nei confronti dell’ex deputato (e all’epoca magistrato in aspettativa) Cosimo Ferri, sotto procedimento disciplinare da parte del Consiglio superiore della magistratura. Si tratta delle intercettazioni captate tramite il trojan inoculato nel cellulare di Palamara la sera dell’ormai celebre incontro all’Hotel Champagne di Roma, il 9 maggio 2019. L’allora deputato Pd si incontrò con Palamara, Luca Lotti e cinque consiglieri togati del Csm per discutere delle nomine di vertice di alcuni uffici giudiziari, a partire dalla procura di Roma.

 

La riunione venne intercettata nonostante nei giorni precedenti Ferri – parlamentare protetto da immunità – fosse stato intercettato decine di volte con il suo amico Palamara e nonostante alcune di queste conversazioni avessero riguardato proprio la programmazione della riunione. Quando per queste ragioni la Camera ha negato l’uso delle captazioni contro Ferri, il Csm si è rivolto con un conflitto di attribuzioni alla Corte costituzionale, che, abbastanza incredibilmente, ha dato ragione al Csm (per il solo fatto che Ferri non fosse formalmente indagato), chiedendo una nuova valutazione al Parlamento. La maggioranza di centrodestra ha tutta l’intenzione di confermare il suo “no” all’uso delle intercettazioni contro Ferri, decisione che potrebbe portare a un nuovo contrasto con il Csm. 

 

Gli altri due appuntamenti importanti in tema di giustizia avverranno domani. In mattinata Leonardo Apache La Russa, figlio del presidente del Senato Ignazio, sarà ascoltato in procura a Milano, nell’inchiesta che lo vede indagato per violenza sessuale ai danni di un’ex compagna di liceo. Il giovane comparirà per la prima volta davanti ai magistrati. Lo scorso luglio, quando emerse l’indagine, Ignazio La Russa si lasciò andare a dichiarazioni molto criticate, che sembravano colpevolizzare la ragazza (“Lascia oggettivamente molti dubbi il racconto di una ragazza che, per sua stessa ammissione, aveva consumato cocaina prima di incontrare mio figlio”). 

 

Il quarto appuntamento, forse il più importante, andrà in scena sempre domani, quando la Camera sarà chiamata a votare, a scrutinio segreto, l’emendamento presentato dal deputato di Azione Enrico Costa alla legge di delegazione europea. Per evitare che prosegua lo sputtanamento delle persone durante la fase delle indagini, Costa ha proposto di impedire la pubblicazione letterale (è esclusa la sintesi) delle ordinanze di custodia cautelare, solitamente piene di intercettazioni e atti di indagine. Dopo aver sottolineato per tanto tempo l’importanza di evitare la pubblicazione arbitraria di contenuti non rilevanti, il ministro Nordio ha dato parere negativo all’emendamento, che invece sarà sostenuto da Forza Italia e da una parte della Lega.

 

Per correre ai ripari, il governo, tramite la mediazione del sottosegretario Delmastro, sta facendo campagna per ottenere il “no” del Movimento 5 stelle. Insomma, la maggioranza sta chiedendo aiuto all’apposizione. Anche questo può succedere quando si parla di giustizia.