Capri espiatori
La vergogna del Dap che multa il capo di un carcere per gli errori del Dap
L’amministrazione penitenziaria ha trovato il responsabile di tutti i problemi delle carceri italiane: il direttore del carcere di Sollicciano. La soluzione è altrettanto semplice: multare la dottoressa Antonella Tuoni, mentre i detenuti cadono come birilli in cella
L’amministrazione penitenziaria ha trovato il responsabile di tutti i problemi che insistono sulle carceri italiane: il direttore del carcere di Sollicciano. Ecco quindi la soluzione per risolvere sovraffollamento, degrado, caldo, assenza di cure, recidiva, e suicidi: multare la dottoressa Antonella Tuoni, e intimarle di bonificare il carcere fiorentino entro 90 giorni. A sue spese. Sembra una barzelletta di quelle che si tramandano di cella in cella, invece è successo veramente. Tre settimane fa nel carcere fiorentino si è tolto la vita un ragazzo di venti anni, che aveva denunciato le gravi carenze igienico sanitario nella sua cella, compresa la presenza di cimici e topi. In seguito a quell’episodio si è scatenata una rivolta da parte di centinaia di detenuti che da mesi denunciavano le condizioni non più sostenibili nel carcere di Sollicciano. Sono intervenute tutte le istituzioni, sindaco di Firenze, presidente di regione, sindacati, camere penali, associazioni, garanti dei detenuti, chiedendo un intervento immediato. Il Pd ha presentato un emendamento al dl infrastrutture per un intervento di ristrutturazione da 20 milioni: respinto.
Un magistrato di sorveglianza il 10 luglio ha accolto il reclamo di un detenuto con un’ordinanza con cui ha imposto lavori di sanificazione entro 60 giorni riconoscendo che “a causa delle condizioni degradanti dell’istituto, è gravemente compromesso il diritto alla salute e a una detenzione rispettosa del senso di umanità e della propria dignità”. Il Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria da Roma ha inviato gli ispettori. Che dopo il sopralluogo hanno scaricato tutta la responsabilità sul direttore del carcere, con una multa da 25 mila euro a sue spese. Aggiungendo che “le violazioni alle norme saranno comunicate alla procura di Firenze, con la conseguente apertura di una indagine”. Il Dap ha intimato alla dottoressa Tuoni di “bonificare gli ambienti di lavoro, in particolare le pareti e le scale delle sezioni detentive del reparto giudiziario intrise di tracce presumibilmente ematiche e non solo, ma anche per quanto riguarda la presenza di insetti, cimici, blatte”. Obbligandola entro 90 giorni “al ripristino dell'agibilità dei corridoi, delle celle, dei locali comuni e del locale destinato a colloqui telefonici, anneriti a seguito di incendi; il controllo dell'impianto elettrico rispetto alle gravi e diffuse infiltrazioni di umidità e muffe; l'installazione di impianti di aerazione e di ricircolo dell’aria nelle postazioni agenti dei reparti detentivi; l'incremento del numero degli addetti al primo soccorso e addetti antincendio per ogni turno di servizi”. Ma i lavori di straordinaria manutenzione non vengono appaltati dai direttori, che hanno un potere di spesa limitato e delegato.
Il sindaco Sara Funaro, il garante dei detenuti, le associazioni, si sono schierati a difesa del direttore del penitenziario, che in ripetute lettere aveva segnalato che i lavori erano stati appaltati dal provveditorato nel 2020, ma erano fermi. Mentre il Dap scarica la colpa tutta su di lei, che certamente farà ricorso. E i suoi colleghi inizieranno a tutelarsi, o a scappare. Nel frattempo i detenuti muoiono come birilli in cella.