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L'analisi

I vantaggi istituzionali del rapporto Draghi

Giacinto della Cananea

Il documento curato dall'ex premier ha attirato l'attenzione sull'economia. Ma è stata data minore attenzione alle proposte riguardando l'assetto istituzionale. Due sono di particolare interesse: l’adesione al metodo delle avanguardie e il rafforzamento dell’azione dell’Ue durante le crisi

Il rapporto Draghi ha attirato l’attenzione di politici e studiosi per le varie proposte riguardanti il governo dell’economia. Minore attenzione è stata dedicata alle proposte riguardanti l’assetto istituzionale dell’Unione europea. Due di esse meritano un’analisi più approfondita: l’adesione al metodo delle avanguardie e il rafforzamento dell’azione dell’UE durante le crisi.
 

Il rapporto Draghi mostra consapevolezza del mutato scenario politico. In passato, progetti ambiziosi incontravano l’opposizione del Regno Unito, non interessato a una maggiore integrazione, ma disposto a lasciare che gli altri procedessero sulla via di una maggiore integrazione, per esempio per realizzare l’unione economica e monetaria. Adesso, invece, vi sono paesi membri pronti a ostacolare le iniziative comuni, come il sostegno all’Ucraina. Il rapporto Draghi individua la soluzione nell’uso accorto degli strumenti esistenti, come le cooperazioni rafforzate. Ne sottolinea i vantaggi: la possibilità di procedere con un’avanguardia, cui gli altri possono aderire in un momento successivo; il consenso del Parlamento europeo; il controllo della Corte di giustizia, diversamente dalle azioni svolte al di fuori della cornice dei trattati.
 

L’altra proposta riguarda l’uso dell’articolo 122 del trattato per fronteggiare le crisi. L’Ue se ne è avvalsa con successo in occasione della pandemia. Per realizzare questi passi in avanti e migliorare così l’azione comune, si propone di stipulare un accordo tra le istituzioni dell’Ue all’inizio di ogni legislatura, evitando  una riforma dei trattati, che richiederebbe tempi lunghi e sarebbe incerta nell’esito, viste le posizioni di alcuni stati (l’Ungheria, per esempio). Poiché tutti hanno da guadagnare dalla precisazione delle regole del gioco, l’auspicio è che l’Italia vi dia il proprio sostegno.

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