il caso

“Microchip, Satana, zombie”: il mondo della giudice no vax (che ora rischia la rimozione)

Ermes Antonucci

Il Csm valuterà se dispensare dal servizio per "infermità o sopravvenuta inettitudine" la giudice di Firenze Susanna Zanda, nota per la sua crociata no vax. Nel 2021 la magistrata inviò al tribunale un'e-mail surreale contro il "transumanesimo anticristico"

La giudice no vax di Firenze, Susanna Zanda, rischia di essere rimossa dalla magistratura per “infermità o sopravvenuta inettitudine”. A stabilirlo sarà la Quarta commissione del Consiglio superiore della magistratura, a cui la Sezione disciplinare ha trasmesso gli atti del procedimento disciplinare che ha riguardato proprio la giudice civile fiorentina, punita lo scorso 1° ottobre con la censura per essersi recata in tribunale nel 2021 durante la pandemia senza green pass e senza aver effettuato il tampone antigenico. Nel corso del procedimento, infatti, è emerso che la giudice Zanda (nota per aver reintegrato una psicologa sospesa perché non in regola con l’obbligo vaccinale, sostenendo che i vaccini contro il Covid-19 “alterano il Dna” e hanno causato “migliaia di decessi”), nel dicembre 2021 inviò al tribunale di Firenze un’e-mail in cui non solo affermava che green pass e vaccinazione “sono un rischio e un danno per la salute pubblica”, ma si lanciava anche in una filippica surreale degna del peggior complottismo internettiano.

 

Vale la pena riportarla integralmente, così come il Foglio ha avuto modo di visionarla in esclusiva: “Dobbiamo contrastare – scriveva Zanda – un modello di società plutocratica e tecnocratica senza democrazie e libertà, una società con una nuova schiavitù fatta di soggetti senza proprietà privata, che producono e obbediscono e magari che presto saranno dotati di microchip sottodurale, come già accade in Svezia, con un’interfaccia elettronica, senza emozioni, creatività, compassione e anima, secondo i progetti assurdi dichiarati e scritti ed effettivamente portati avanti dal transumanesimo anticristico che sta avanzando, con organizzazioni planetarie ben strutturate, presenti anche in Italia con migliaia di iscritti che traggono la loro forza da pratiche esoteriche sataniche (si veda la chiara cerimonia di apertura del tunnel sotto San Gottardo sei anni fa con la rappresentazione del superuomo, di satana e di scene zombies in marcia come automi e di amplessi sodomiti tra la bestia nera e le donne e sullo sfondo le fiamme infernali; a questa manifestazione hanno partecipato i capi dei governi europei che ora attuano le misure liberticide e ci vorrebbero impedire di usare la parola Natale, Maria e Giovanni)”.

 

“Osservo che sono molti gli studi di chimici e ingegneri elettronici – proseguiva Zanda nell’e-mail al tribunale – che hanno rilevato la presenza in questi vaccini di una nanoparticella elettronica non dichiarata nella scheda tecnica, ovvero l’idrossido di grafene di cui son composti i cellulari, componente elettronica sensibile alle bassissime frequenze…”.

 

Quanto affermato dalla giudice Zanda è così surreale che non ha evidentemente bisogno di commento. 

 

Spetterà ora al Csm, come stabilito dalla sezione disciplinare, decidere se “dispensare” la magistrata, cioè rimuoverla dall’ordine giudiziario, dopo aver valutato la sussistenza “di qualsiasi infermità o di sopravvenuta inettitudine tali da compromettere la possibilità da parte della dottoressa Susanna Zanda di adempiere convenientemente ed efficacemente ai doveri del proprio ufficio con imparzialità, indipendenza ed equilibrio”. Nell’attesa di effettuare questa valutazione, il Csm potrebbe anche collocare in aspettativa Zanda fino alla conclusione del procedimento di dispensa. 

 

Il caso Zanda è stato denunciato dal nostro giornale lo scorso anno. Nel marzo 2023, infatti, rivelammo che un anno prima la giudice della seconda sezione civile del tribunale di Firenze si era spinta a inviare persino un quesito al Csm in merito all’uso del green pass nelle aule di giustizia. In questo documento, i vaccini contro il Covid-19 venivano definiti “sieri sperimentali, causa di moltissimi decessi”, e il green pass uno “strumento eversivo”. Il caso arrivò all’attenzione del Guardasigilli Carlo Nordio, che ritenne i toni di Zanda “non compatibili con il dovere di equilibrio e riserbo”. 
 
 

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  • Ermes Antonucci
  • Classe 1991, abruzzese d’origine e romano d’adozione. E’ giornalista di cronaca giudiziaria e studioso della magistratura. Ha scritto "I dannati della gogna" (Liberilibri, 2021) e "La repubblica giudiziaria" (Marsilio, 2023). Su Twitter è @ErmesAntonucci. Per segnalazioni: [email protected]