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l'intervista
“Sconcertata dal capo dell'Anm”, dice la figlia di Minervini, ucciso dalle Br
Ambra Minervini, figlia del magistrato Girolamo Minervini, assassinato dalle Brigate Rosse il 18 marzo 1980, commenta le parole di Parodi (“Quanto ci farebbero comodo in questo periodo due magistrati morti”): "Sconcertanti, chieda scusa alle famiglie dei caduti"
La frase del presidente dell’Anm Cesare Parodi? “La trovo sconcertante”. Non usa mezzi termini Ambra Minervini, figlia del magistrato Girolamo Minervini, assassinato dalle Brigate Rosse il 18 marzo 1980, nel commentare le parole dette dal presidente del sindacato delle toghe giovedì scorso durante la presentazione di un libro a Torino dedicato proprio ai magistrati uccisi da mafia e terrorismo. “Quanto ci farebbero comodo in questo periodo due magistrati morti”, ha detto Parodi, sottolineando che “il consenso nei massimi livelli arriva quando c’è la tangibile prova di questa testimonianza della magistratura”. Come a dire: visto che la magistratura da alcuni anni non gode di grande fiducia da parte dell’opinione pubblica, a risollevarla potrebbe pensarci l’uccisione di due magistrati. Soprattutto, il martirio di due toghe potrebbe compattare la categoria in vista dello sciopero contro la riforma Nordio, proclamato dall’Anm per il 27 febbraio, e poi il successivo referendum confermativo. Seppur espresse con intento provocatorio, le affermazioni di Parodi non sono piaciute a diversi magistrati e anche ai famigliari di magistrati caduti nell’esercizio delle loro funzioni.
“La mia speranza è che Parodi abbia detto quelle parole come provocazione rivolta ai magistrati: per riscattare la magistratura ci servirebbero due magistrati sacrificati sull’altare della professione. Ma parliamo del presidente dell’Anm, quindi di una persona che ha un ruolo tale che anche a caldo dovrebbe essere in grado di misurare le parole e usare le espressioni corrette”, dice al Foglio Ambra Minervini, vicepresidente dell'Associazione Vittime del dovere. “Parodi è andato sicuramente al di là del linguaggio che sarebbe richiesto a una persona che riveste un ruolo così importante come quello di presidente dell’Associazione nazionale magistrati. Peraltro Parodi ben sapeva che queste frasi sarebbero uscite all’esterno e avrebbero coinvolto altre persone, e i loro sentimenti”. “La mia unica speranza è che abbia voluto lanciare una provocazione, ma l’ha formulata in maniera eccessiva e irrispettosa. Sarebbe gradito che Parodi ammettesse di essersi espresso male e chiedesse scusa alle famiglie dei caduti”, aggiunge Minervini.
Le parole di Parodi suonano tanto più sconcertanti se si considera che l’Anm, quando si riunisce, lo fa in una piccola stanza presso la Corte di cassazione in cui è presente, alle spalle di chi parla, una grande stampa commemorativa (chiamata “Le rose spezzate”) con l’elenco dei magistrati italiani uccisi nell’esercizio delle proprie funzioni e l’immagine di alcune rose spezzate. Nell’elenco è presente anche il nome di Girolamo Minervini, ucciso dalle Br il 18 marzo 1980 mentre viaggiava sull’autobus che lo stava portando al ministero della Giustizia, dove dal giorno prima ricopriva l’incarico di direttore generale degli istituti di prevenzione e pena (l’attuale Dap).
“Che la credibilità della magistratura sia in caduta libera è innegabile”, prosegue Ambra Minervini. “Conosco tanti magistrati che mettono anima e corpo nel loro lavoro, ma l’atteggiamento di coloro che più appaiono sui media mi ha fatto perdere fiducia nella magistratura”, ammette. “La magistratura ha ottenuto un sacco di vantaggi sulla pelle dei caduti. Quando mio padre è morto guadagnava quanto un funzionario ministeriale di prima nomina. Oggi il capo del Dap prende trentamila euro al mese. Un magistrato di prima nomina entra in servizio con 4.500 euro al mese. E’ tutto giustissimo, ma è stato ottenuto sulla pelle dei caduti, tra cui mio padre. Di contro, i magistrati hanno smesso in gran parte di fare i magistrati e hanno cominciato a fare i politici. Sarò sincera: oggi se io finissi sotto processo da innocente avrei veramente paura”, confida Ambra Minervini.
Intanto, proprio oggi pomeriggio Parodi sarà ascoltato in audizione in commissione Affari costituzionali al Senato sul disegno di legge costituzionale sulla separazione delle carriere. Un’occasione utile per il presidente dell’Anm anche per chiedere scusa ai famigliari dei magistrati caduti nel compimento del dovere.