Festa dell'Ottimismo
Calenda: "Con Renzi spediti verso partito unico"
Sul governo: "Stimo Crosetto, Nordio e Giorgetti, giudicheremo l'esecutivo su quello che farà". E per le regionali nel Lazio apre di nuovo sull'assessore alla Sanità del Pd Alessio D'Amato: "E' un ottimo profilo ed è stato un assessore molto bravo"
Il matrimonio tra Azione e Italia viva s'ha da fare. Parola di Carlo Calenda. Il senatore di Azione intervistato da Valerio Valentini nel corso della Festa dell'ottimismo a Firenze ha spiegato: "Mi fido al 100 per cento di Renzi perché credo che la prospettiva politica di Italia viva è collegata alla prospettiva politica di federazione con il Terzo polo, quindi credo che siano molto consapevoli e molto determinati. Faremo un'assemblea in cui ratificheremo l'accordo di federazione, il che vuol dire che si costruirà una segreteria congiunta; questa segreteria congiunta deciderà il posizionamento, le alleanze e tutta la vita dei due partiti. Io sarò il presidente, il vicepresidente sarà deciso da Italia Viva, sarà un organo paritetico, e porterà anche al partito unico che però dovrà essere un percorso più lungo". Il nuovo partito "dovrà essere non solo la casa dei riformisti, ma anche di liberali e popolari, perché io ormai credo che non sia più il tempo di centrodestra e centrosinistra, ma di larghe coalizione anche con idee diversi, che condividono una visione pragmatica della politica. Su questo Draghi ha il grande merito di avere deideologizzato le cose da fare".
Calenda ha anche commentato composizioni e prospettive del nuovo governo, con parole di stima per diversi esponendi dell'esecutivo: "Nordio è una persona che stimo, Crosetto è una persona che stimo, Giorgetti è una persona che stimo anche se penso che il Mef non sia roba sua". Il leader di Azione ha confermato che quella del Terzo polo non sarà un'opposizione pregiudiziale: "Il governo lo giudicheremo sulle cose che farà, questo sarà l'approccio che terremo, non quello di dire che questo è un governo di fascisti che vuole distruggere i diritti in Italia, perché è un approccio che non serve assolutamente a nulla, anche se fosse vero. Ho sempre creduto che il rischio sia quello di una coalizione molto disunita, con due elementi, Berlusconi e Salvini, che sono pericolosamente intenzionati a sabotare l'operato della Meloni, come abbiamo visto in questi giorni, e dunque lì c'è il rischio di un paese che non riesce a tenere la barra dritta su molte cose". Ci sono però due scenari che farebbero cambiare la postura del Terzo polo: "Se sarà davvero toccato il sistema dei diritti o il posizionamento internazionale del paese allora faremo un'opposizione dura, non solo in Parlamento". Calenda ha incassato l'applauso della sala quando ha sostenuto: "In Italia ormai per arrivare al 20 per cento devi essere populista, si vota per moda, come se fosse il Grande Fratello, per questo io mi auguro che questa volta si porti alle conseguenze il voto degli italiani".
Un passaggio anche sulle prossime regionali in Lazio e Lombardia. "Apriremo, comunque, una discussione con il Partito Democratico, ma deve essere una discussione sui fatti". Il leader del Terzo polo ha confermato il suo apprezzamento per l'assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D'Amato: "E' un ottimo profilo, è stato un assessore molto bravo nel Lazio e noi valutiamo questo". Mentre sulla Lombardi ha spiegato: "In Lombardia ci sono tante opzioni, c'è un'opzione Albertini; la Moratti io non ho capito se si vuole candidare per la destra o la sinistra indipendentemente, e questo è un po' di differenza la fa; c'è l'opzione Cottarelli. Ci sono delle personalità di grandissimo valore, penso al rettore del Politecnico di Milano che secondo me è una delle figure più straordinarie che l'Italia abbia, vedremo e lo decideremo insieme".
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