festa dell'ottimismo
Cingolani: “Lavorare per attuare l'accordo sul price cap del gas”
L'ex ministro della Transizione ecologica alla Festa del Foglio: “Ci abbiamo messo un anno per mettere un tetto al prezzo del gas. Nel frattempo le speculazioni hanno messo in ginocchio milioni di cittadini e imprese”
"Ci abbiamo messo un anno per fare il price cap del gas. Nel frattempo le speculazioni del mercato hanno fatto aumentare il prezzo della materia prima di dieci volte senza alcun motivo fisico, mettendo in ginocchio milioni di cittadini e imprese”. Lo ha detto Roberto Cingolani, ex ministro della Transizione ecologica, intervenendo alla Festa dell’Ottimismo del Foglio.
“Ora – ha aggiunto Cingolani – bisognerà tradurre questo accordo europeo sul piano legislativo. Ci sono molti dettagli su cui gli stati membri hanno margini per cambiare completamente il panorama. Il presidente Draghi ha dato un eccezionale esempio a livello internazionale di come passando da un governo all’altro su questioni così serie sia possibile garantire continuità di azione. La presidente Meloni è stata altrettanto aperta e disponibile a questo tipo di dialogo, dimostrando la maturità della democrazia italiana. Sul piano internazionale, l’Italia si presenta come un paese solido e con le idee chiare”.
“Abbiamo due grossi problemi per l’immediato futuro”, ha proseguito l’ex ministro. “Innanzitutto la sicurezza energetica. Bisogna riparare ai danni che sono stati fatti negli ultimi due decenni quando abbiamo totalmente abdicato alla nostra sicurezza energetica, decidendo di non produrre più gas italiano, scendendo dal 20 per cento di produzione del fabbisogno al 3 per cento, senza però la capacità di diminuire l’uso del gas. Abbiamo lavorato molto per la diversificazione, però bisognerà insistere”. “Il secondo grande problema – ha aggiunto Cingolani – è il prezzo. Stiamo pagando la follia di un’indicizzazione del gas che non ha più assolutamente senso. Speriamo che con gli ultimi risultati sul cap si veda qualcosa di buono. Occorrerà lavorare su queste nuove regole e sul disaccoppiamento del costo dell’energia elettrica dal prezzo del gas, che aveva senso tanto tempo fa ma oggi non rispecchia più i valori in gioco e i costi reali dell’elettricità”.
“E’ chiaro che è un momento difficile, c’è una guerra alle porte, c’è una potenziale crisi economica indotta dalla situazione internazionale e dobbiamo fare tutti fare il tifo comunque per il governo dell’Italia”, ha concluso Cingolani.