festa dell'ottimismo
Ermini: “Nordio magistrato di grande esperienza, avrà molto da lavorare”
Il vicepresidente del Csm alla Festa del Foglio: “Credo sia giusto portare a termine il lavoro intrapreso dalla ministra Cartabia, ma ci sono carenze su cui non si può aspettare: il problema degli organici, l'edilizia giudiziaria e le carceri”
“Nordio è un magistrato di grandissima esperienza, e dal lato della sua lunga esperienza avrà molto da lavorare. Credo sia giusto portare a termine il lavoro intrapreso dalla ministra Cartabia”. Lo ha detto il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, David Ermini, alla Festa dell’Ottimismo del Foglio, intervistato da Ermes Antonucci.
“Ci sono carenze su cui non si può aspettare”, ha poi affermato Ermini. Una riguarda il problema degli organici, sia di magistrati che degli amministrativi, un’altra è l’edilizia giudiziaria (l’altro giorno è crollato il tetto del tribunale di Catania) e il terzo aspetto sono le carceri. Va recuperata la riforma Orlando, mai attuata, per dare dignità alle nostre carceri sia sull'edilizia sia sulla detenzione”.
"I magistrati hanno delle piante organiche decisamente insufficienti, dovrebbero essere 10.700 e attualmente ce ne sono meno di 9mila che stanno lavorando. Il problema sono i tempi dei concorsi: oggi per avere un magistrato dal bando alla presa delle funzioni occorrono quattro anni, è assolutamente insostenibile. Siccome abbiamo avuto la pandemia che ha interrotto il ciclo dei concorsi, adesso i nuovi magistrati in tirocinio prenderanno le loro funzioni, se va bene, a metà 2024. Noi, con le dimissioni che sono circa 260 l'anno, arriveremo a metà 2024 con 8.200 magistrati. E' inutile parlare di riforme se manca la materia prima".
Il gruppo di sinistra delle toghe, Area, è già intervenuta per criticare la nomina di Nordio, affermando che le sue proposte mirano a ridurre l’autonomia della magistratura. Ermini, tuttavia, ha escluso il rischio che possa riproporsi una stagione di scontro tra politica e magistratura: “Non trovo scandaloso che gruppi di magistrati prendano posizione su temi di politica giudiziaria. Il ministro e la magistratura, rispettivamente, fanno il proprio lavoro. L’importante è che il rapporto istituzionale rimanga saldo e fermo. Non ci sono problemi se qualcuno prende posizioni diverse. L’importante è che siano fruttuose”.
Tra poche settimane il Parlamento eleggerà i membri laici del Csm, che si aggiungeranno ai membri togati già eletti dai magistrati. Si chiuderà, così, una delle consiliature più turbolenti della storia della magistratura. “Sotto l'aspetto professionale – ha raccontato Ermini – è stata un’esperienza magnifica, a partire dal rapporto con le istituzioni, il presidente della Repubblica in testa, che per me è stato un faro”.