Festa dell'ottimismo
Nardella: "Nel Pd serve un cambio generazionale, io ci sto"
Il sindaco di Firenze lancia la scalata dei primi cittadini al Pd: "Da nord a sud, dalla destra alla sinistra del partito, abbiamo dimostrato con i fatti di saper fare le cose"
D'altronde la prima rottamazione nel Pd la cominciò l'allora sindaco di Firenze Matteo Renzi, adesso il suo successore (e all'epoca vice) Dario Nardella sembra proporre per il partito un grande remake. Quando Annalena Benini, che lo ha intervistato durante la festa dell'Ottimismo di quest'anno a palazzo Vecchio, le ha chiesto se fosse pronto a candidarsi alla guida del Pd, Nardella ha risposto così: "Mi candido a portare delle idee, perche' credo che oggi ci sia bisogno di una grande apertura della politica alla societa' civile, ci sia bisogno di idee forti, dirompenti, ma che camminano sulle gambe di persone credibili, perche' uno dei principali problemi della politica, che e' stato anche uno dei nostri problemi, e stato il problema della credibilità".
Le persone credibili, per il primo cittadino di Firenze, sono per esempio i sindaci del suo partito. "Per essere credibile - ha spiegato - devi dimostrare di aver fatto delle cose: ad esempio, io trovo che ci sono tanti sindaci del nostro Paese, che sono sindaci che appartengono alla mia parte politica, che hanno dimostrato che cosa significa essere credibili, si sono presi degli impegni e li hanno portati in fondo, infatti sono stati spesso quasi sempre rieletti ". E agli sindaci dem Nardella si appella per il futuro del partito lanciando questa rottamazione 2.0: "C'è bisogno di cambiare gruppi dirigenti, ci vuole una nuova generazione di donne e uomini che hanno dimostrato di saper fare le cose, non parlo solo per me, e certo non parlo prima per me. C'e' una grande generazione che dovrebbe unirsi, dal sud al nord, dalla destra alla sinistra del mio partito, senza farsi condizionare dai gruppi di potere, dal tatticismo o dalle convenienze. Bisognerebbe - conclude - che tutti noi ci mettessimo insieme e lanciarsi in una grande sfida per il futuro del Pd, senza voler primeggiare, ma con la consapevolezza di essere un gruppo trasversale e forte. Io sono pronto: se si fa una cosa del genere, io ci sto".