Festa dell'Ottimismo
Crosetto: "Sì al ritiro delle truppe da Gerico. A rischio la festa del 4 novembre"
Il ministro della Difesa interviene alla Festa del Foglio. Sul ruolo dell'Italia in Ucraina: "Facciamo tutto ciò che è possibile, non accetto lezioni da Conte"
"Oggi probabilmente faremo rientrare il contingente di carabinieri che si trova a Gerico: ieri la situazione era tranquilla, oggi non lo è più". Così il ministro Guido Crosetto intervistato da Simone Canettieri alla Festa dell'Ottimismo riferendosi ai 22 carabinieri italiani in Cisgiordania.
"La situazione è quella che può immaginare chiunque di voi – ha continuato il ministro – Israele ha ricevuto un attacco senza precedenti, la reazione sarà senza precedenti. Il livello di coinvolgimento di Israele si capisce dal numero di soldati riservisti che in questo momento stanno venendo chiamati. La riserva di Israele è di 400mila persone, oggi sono stati richiamati quasi tutti: medici, banchieri, persone che fanno altri mestieri. Questo perché Israele è in guerra".
Continuando a commentare gli eventi in medio oriente, il ministro ha spiegato che "Gaza non è la città dei cattivi, ma la città anche dei cattivi", sostenendo la distinzione tra i terroristi di Hamas e il popolo palestinese che già altri ospiti sul palco del Foglio hanno sottolineato. "Quanto inizierà l'operazione di israele, questa avrà forti conseguenze in occidente, quindi pensate a quante ne potrà avere nella comunità araba internazionale. Dobbiamo evitare che diventi qualcosa di più grande", continua il ministro.
Restando su Israele Crosetto ha spiegato come sia "normale" che in una società democratica ci siano contrapposizioni, ma non crede che sia il momento giusto perché queste vengano fuori: "Non parlo solo della politica. La somma di quanto sta succedendo in Ucraina unita alla situazione in Israele ci mette alla prova come comunità, non come governo. Come comunità occidentale. Basta una persona in questa sala a creare problemi. Tempi difficili hanno bisogno di coesioni maggiori. Va bene dividerci e avere idee diverse ma è il momento di unirsi come comunità, trovare terreno comune". Per queste ragioni il ministro ha detto che sta pensando di annullare la festa delle forze armate prevista per il 4 novembre, al fine di non dare "un palco a qualche pazzo che pensa di fare qualcosa di significativo".
Restando in tema Ucraina, Crosetto ha spiegato come l'Italia "abbia fatto tutto quello che si poteva fare". E ha lanciato un affondo a Giuseppe Conte e alle dichiarazioni che il leader del M5s ha fatto dal palco del Foglio sull'invio di armi a Zelensky da parte dell'Italia. "Conte gioca sul fatto che la gente si dimentica - dice Crosetto - e dipinge una realtà che è lontana dai fatti. Sfido chiunque al mondo a dirmi che è sbagliato impedire che una bomba colpisca uno stato libero e sovrano. Abbiamo perseguito la strada della pace con grande determinazione: l'areo che ha portao il cardinale Zuppi a Kyiv è un aereo messo a disposizione della Difesa. Perché sa una parte aiutiamo l'Ucraina a livello militare, dall'altra sappiamo che serve trovare una soluzione che non sia solo l'invio di armi. Non ho bisogno che qualcuno mi insegni questo per fare demagogia o per campagna elettorale, tanto meno se quel qualcuno si chiama Giuseppe Conte".