Festa dell'Ottimismo

De Luca: "Il Pd non è credibile per governare, il 90 per cento della segreteria non rappresenta nulla"

Il presidente della Campania furioso con il partito non vuole ricandidarlo in Campania: "Orlando è al sesto mandato, nel Pd c'è un'aggressione personale nei miei confronti. In Campania sto facendo la rivoluzione, ma loro non lo sanno"

"Il Pd non è credibile per governare l'Italia. Ci sono settori decisivi della società italiana che valutano criticamente  il governo Meloni, ma alla fine ci pongono la solita domanda 'ma voi che alternativa proponete?'". Lo ha detto il presidente della Campania Vincenzo De Luca dal palco della Festa dell'Ottimismo del Foglio a Firenze. Intervistato da Marianna Rizzini il governatore campano ha picchiato duro contro il suo partito: "Oggi il Pd ospita tutto quello che è contro natura, contro ragione e contro decenza. Continua ad avere un gruppo dirigente che nel 90 per cento dei casi non rappresenta nulla, il 90 per cento della segreteria non rappresenta nulla, nè nei proprio territori né nella società italiana. Si pensa davvero di governare l'Italia con questo gruppo dirigente? Non esiste un partito che ha come gruppo dirigente un gruppo che non rappresenta niente. La Schlein ha fatto delle cose interessanti, aprendo una battaglia oltre che sui diritti civili sui temi sociali, e questo va bene, ma dobbiamo convincerci che per governare un paese come l'Italia server un programma e una coalizione credibili in grado di parlare alla maggioranza delle famiglie italiane. Oggi questo programma non c'è e non c'è neanche la coalzione, il Pd è più isolato rispetto a due anni fa: i cinque stelle se ne sono andati per i fatti suoi, Calenda pure, Renzi decide in piena autonomia. Con quale coalzioni ci presentiamo al  corpo elettorale?". 

 

De Luca è ai ferri corti con il suo partito e la sua dirigenza che non lo vuole ricandidare nel 2025 per un terzo mandato alla guida della Campania: "La questione del terzo mandato è una grande palla, non esiste, c'è un presidente di regione, si chiama Zaia, che il terzo mandato lo sta finendo, e nessuno dice niente, né il Pd, né il Pp nè il Pili, nè il mondo dell'informazione...com'è sta storia? Non c'è una questione istituzionale, c'è una questione di aggressione politica a De Luca, che è un'altra cosa. Attualmente si sta candidando presidente della regione Liguria un esponente del Pd che ha 6 mandati sulle spalle, Andrea Orlando, canididato al Parlamento per 18 anni, tre volte ministro, e nessuno ha niente da dire... questo vuol dire che non c'entra nulla il terzo mandato, il problema è che nel Pd continua un'aggressione personale e politica a chi viene individuato come un uomo libero, senza correnti e padroni e che non vuole rispondere a logiche di correnti e di padronato". De Luca ne ha anche per Sandro Ruotolo, membro della segreteria del Pd e possibile candidato in Campania dell'area Schlein nel 2025: "Da qualche anno gente che è entrata nel Pd due mesi prima del congresso non ha nemmeno la buona educazione di rispettare chi magari ha passato la vita in un partito: quello che lei ha citato prima (Ruotolo, ndr) si è candidato con Ingroia, poi nel Lazio, poi in Campania, ora è entrato nel Pd e viene a fare a me la questione morale?  Io sono il più votato fra i presidenti di regione del Pd, vengo eletto con il 70 per cento dei voti. Ma le pare possibile che un partito politico anziché sostenere l'azione dei propri dirigenti che hanno un radicamento territoriale si mette a sostenere quelli che non hanno mai conquistato un voto nei territori e che hanno come unico obiettivo quello di difendere la propria corrente e il proprio fondo schiena? Noi in Campania stiamo facendo una rivoluzione che i giornali non raccontano e mi dispiace perché che il Pd non sappia nulla lo do per scontato, ma dalla stampa mi aspetterei qualcosa in più. In ogni caso un partito serio parte dai dati della realtà e ragiona e decide sulla base di quella che è la necessità di una comunità, non sulla base delle fisime delle correnti  alle quali io non partecipo".

 

De Luca ha ovviamente parlato anche di autonomia: "Stiamo facendo una battaglia contro l'autonomia differenziata. Come Regione Campania il 15 ottobre presenteremo una proposta al Parlamento. E' una proposta con cui sfidiamo sul piano dell'efficienza il nord. Sbaglia se alimentiamo una contrapposizione tra nord e sud, noi dobbiamo unire l'Italia, unire le forze produttive, per questo la Campania propone una linea che non è l'autonomia differenziata ma burocrazia zero. Dobbiamo prosciugare la palude burocratica ma senza spaccare l'Italia. Proporremo una modifica alle legge Calderoli, che nel riparto del fondo Ssn, le stesse risorse pro capite a tutti i cittadini italiani, secondo di avere per ogni Regione un numero uguale di medici e infermieri ogni mille abitanti. Poi dobbiamo vietare alle Regione di fare contratti integrativi su sanità e scuola. Terzo che non si adottino le gabbie salariali. Crediamo nell'unità d'Italia si o no?".