Sabato e domenica nel Foglio. Che cosa c'è nell'inserto del fine settimana
Come tutti i weekend nel giornale ci sono dodici pagine di inserto culturale
Come tutti i weekend nel giornale ci sono dodici pagine di inserto culturale. Ecco che cosa trovate in edicola (e potete scaricare anche qui dalle 23 di venerdì)
Signore per forza. Adesso il dizionario è diventato un bieco strumento del patriarcato. Cambiare il significato alle parole è un gioco divertente, ma non porta lontano. Illude. E la scrittura si trasforma in una tavolata di femmine contro maschi - di Mariarosa Mancuso
Contro la paura. Combattere il male proteggendo le libertà delle persone. La gran lezione di Isabel Díaz Ayuso, presidente della Comunità di Madrid
Quante cose spaventose. Saturimetri, termoscanner, assistenti vocali dovrebbero aiutarci. Ma c’è una novità: le macchine ci odiano - di Saverio Raimondo
Vite in vendita. “Con la maternità surrogata ripristiniamo il traffico di esseri umani e l’eugenetica”. Intervista a Céline Revel-Dumas - di Giulio Meotti
Prodi contro Prodi. L’ex premier si scaglia contro “35 anni di liberismo”, cioè contro la storia della sinistra riformista ed europeista - di Luciano Capone
Dalla Cina all'Iran i crolli che nessuno si aspettava. La caduta di Saigon, la guerra tra Mao e Chiang Kai-shek, la Rivoluzione islamica in Iran. La repressione di chi vince dopo la fuga degli altri e la storia che ritorna negli appunti di un inviato - di Siegmund Ginzberg
L’orto letterario. Gli asparagi di Proust, la mela dei fratelli Grimm, le albicocche di Emma Bovary. Nei libri e nelle storie ogni frutto è un simbolo - di Gaia Manzini
La rinascita di Madina. Alla Scala la storia di una donna che combatte la sua famiglia di estremisti diventa opera-danza internazionale - di Marinella Guatterini
Byron in love. Donne, scandali e tradimenti. Il libertino e dissoluto soggiorno del Lord inglese a Venezia, tutto documentato nelle sue lettere - di Giuseppe Marcenaro
Nuovo Cinema Mancuso. Una pagina di recensioni a cura di Mariarosa Mancuso
Quelle riunioni da incubo. Le espressioni incomprensibili, le scemenze senza freni. E poi le peggiori di tutte: quelle per fare la televisione. Dall’ospite fatta cantare per finta fino alla dittatura dei format stranieri. Ecco un manuale di sopravvivenza - di Michele Masneri