Sabato e domenica nel Foglio. Cosa c'è negli inserti del fine settimana
Come tutti i weekend nel giornale ci sono quattordici pagine di inserto culturale
Come tutti i weekend nel giornale ci sono quattordici pagine di inserto culturale. Ecco che cosa trovate in edicola (e potete scaricare anche qui dalle 23 di venerdì)
Ma il vero potere è qui. Dalla monumentalità del palazzo voluto da Quintino Sella al numero di impiegati e funzionari a custodia dei conti dello stato. Viaggio tra le cifre e la storia del ministero più importante d’Italia: quello dell’Economia – di Stefano Cingolani
Orizzonti di sabbia. Il Pd tarda a incamminarsi per la traversata nel deserto dell’opposizione. Non impara la lezione. Ci riuscì Berlusconi dal ’95 al 2001, poi stravinse – di Francesco Cundari
Mettete idee nei vostri cortei. Come si può accettare una pace senza giustizia? La manifestazione di oggi a Roma, “senza bandiere” ma anche senza proposte – di Michele Magno
Inverni crudeli. Il gelo incombe sul conflitto in Ucraina, e potrebbe costare caro a Putin. Ma non basterà a fermare le atrocità. Memorie dalla Guerra civile russa – di Siegmund Ginzberg
La lunga notte di Spagna. Madrid, 1945: un attentato partigiano fomenta il consenso al regime. Il libro di Andrés Trapiello e una lezione sull’odio politico – di Annamaria Guadagni
Geopolitica social. Musk e Twitter, gli interessi in Cina di Tesla, Facebook e la disinformazione trumpiana. Così le piattaforme scendono in campo nel gioco internazionale – di Eugenio Cau
Il miracolo di Murphy. Da “Glee” a “Dahmer”, tra glamour e mostri, ecco il produttore che ha reinventato il ’900 americano (e salvato Netflix) – di Michele Masneri
Il rocker timido. Dietro i più grandi successi di Eric Clapton, suonati in concerto a Bologna, c’è J. J. Cale: una vita in disparte per sfuggire alla fama – di Marco Ballestracci
Scatti di un sogno americano. Il profondo sud fotografato da Curran Hatleberg. Stati Uniti sempre più divisi, ma la speranza brilla inaspettata – di Luca Fiore
La filosofia contro i despoti. Così Hannah Arendt ha dato corpo al pensiero puro. In fuga dalla Shoah scrisse “Noi rifugiati”, oggi di nuovo in libreria: una riflessione sul dolore dei senza patria. Per prima ha riconosciuto la radice comune di tutti i totalitarismi – di Sandra Petrignani
Occhi sul pianista. Al cantante gli applausi, e nessuno bada allo schivo Schubert. Ma tra lieder e sinfonie, il musicista viennese ha toccato le vette del romanticismo – di Stefano Picciano
L’immaginazione futurista. Sangiuliano, neoministro della Cultura, pensa a una mostra “sulle radici antiche del futurismo”. Ma perché non ragionare sulle radici futuriste di cinema e arte contemporanea? Dai film arthouse agli algoritmi che scrivono poesie – di Andrea Minuz
Nuovo Cinema Mancuso. I film della settimana e i dietro le quinte raccontati da Mariarosa Mancuso