Sabato e domenica nel Foglio. Cosa c'è negli inserti del fine settimana

Questo fine settimana nel giornale ci sono dodici pagine di inserto culturale. Ecco cosa trovate in edicola (e potete scaricare anche qui dalle 22.30 di venerdì).

La metafora del male. Branciaroli porta in teatro “Il caso Kaufmann”, dove un ebreo è condannato a morte “per inquinamento razziale”. Il primo sintomo è l’indifferenza, quel lavarsene le mani del destino degli altri. Il futuro di Israele e l’incubo dell’atomica – di Camilla Baresani

Il padre del matto. Javier Milei, populista d’Argentina, si ispira a Murray Rothbard, filosofo anarco-capitalista. Ecco cosa diceva contro il Leviatano – di Michele Magno

Un fumetto ci salverà. Zerocalcare e i suoi proclami, Lucca Comics e l’impegno, e la lunga strada dalla impresentabilità alla rilevanza culturale: storia di un genere prima bistrattato e poi osannato. Colloquio con Lorenzo Mattotti – di Michele Masneri

L’arte della bilia. Potrà lo snooker, raffinata forma di biliardo, diventare un ponte fra oriente e occidente? Il gioco “confuciano” e i campioni inglesi – di Roberto Volpi

I cieli dorati di Las Vegas. Dall’arrivo della Formula 1 all’anfiteatro-pianeta The Sphere, la città dei gangster rinasce tra casinò, sport e musica – di Marco Bardazzi

Il leone ferito. Guerriero feroce ma al collasso. Così il maschio ha perso il suo posto nel mondo. Libri e idee per aiutarlo a ritrovare la bussola – di Donatella Borghesi

L’èra del risentimento. Dall’America latina all’Asia, la crisi in medio oriente accende la rabbia contro l’occidente. La regia di Russia e Cina – di Giulia Pompili

Dal Vietnam all’Afghanistan, tutte le guerre che l’America non ha voluto. Una nazione nata sull’utopia illuminista: prima ha detto no ai conflitti del Vecchio continente, poi si è ritrovata a fare il poliziotto del mondo. Storia di uno strano destino – di Stefano Cingolani

Complesso di classe. Un capolavoro pubblicato tardi, lo stupore dei compagni di strada, Napoli e la passione civile. Vita romanzesca di Fabrizia Ramondino – di Annamaria Guadagni

Le luci spente di Rai Tre. La partenza di Augias è incorniciata nella fine di un’èra. La “terza rete” non era più la stessa da tempo, senza Minoli e Guglielmi, Dandini e Guzzanti. La tv che l’egemonia culturale sapeva conquistarla ma senza darlo a vedere – di Andrea Minuz

Nuovo Cinema Mancuso. I film della settimana e i dietro le quinte raccontati da Mariarosa Mancuso