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Sabato e domenica nel Foglio. Cosa c'è negli inserti del fine settimana
Questo weekend nel giornale ci sono dodici pagine di inserto culturale
Questo fine settimana nel giornale ci sono dodici pagine di inserto culturale. Ecco cosa trovate in edicola (e potete scaricare anche qui dalle 22.30 di venerdì).
Il giorno degli smemorati. Mentre le televisioni trasmettono il solito film già visto, per le strade d’Europa si scatena la caccia all’ebreo. Così i resti del popolo scampato alla Shoah dopo il 7 ottobre deve nascondersi e diventare invisibile – di Giulio Meotti
Kim à la guerre. La Corea del nord potrebbe essere più vicina a un conflitto. Il leader dichiara il Sud primo nemico e minaccia. Ma è diviso tra Cina e Russia – di Giulia Pompili
Suez di intrighi, soldi e gelosie. Il canale come ago della bilancia dei nuovi equilibri internazionali. Adesso gli houthi: una storia che si ripete – di Stefano Cingolani
La figlia dei fiori. Aveva una voce forte e dolce. La musica speciale di Lhasa de Sela nel solco di un’infanzia senza radici e del successo planetario – di Francesca D'Aloja
L’esercito che fa bene il bene. Dalla beneficenza (quella vera non fa pubblicità) alla nuova filantropia di fondazioni e finanza etica. Niente pandori – di Maurizio Crippa
Tastiere da leoni. Da Mark Twain a Steve Jobs. E’ con la macchina da scrivere che nacque il moderno “digitare”. Storia di un’invenzione – di Massimiano Bucchi
Nei cieli dell’algoritmo. Da Frascati alla Silicon Valley. Colloquio con padre Benanti, capo della commissione Intelligenza artificiale – di Michele Masneri
Anatomia di una caduta. Il matrimonio dall’altare alla polvere. Regge solo quello civile. La svolta alla metà degli anni Settanta, con il referendum sul divorzio che assesta due colpi formidabili, al conformismo di massa e al maschilismo, e con il nuovo diritto di famiglia – di Roberto Volpi
Nino dalle 7 vite. Gran polemista, si dedicò anche al teatro e al cinema, con le migliori menti siciliane dell’epoca. Vita breve e morte misteriosa di Martoglio – di Maurizio Stefanini
Quel film di scandalo e virtù. Lo bollarono come “fascista”, poi si pentirono. Epico e maestoso come un romanzo russo, sentimentale fino al sadismo. Inno all’amicizia maschile più che manifesto contro la “sporca guerra”. “Il cacciatore” rivisto oggi – di Andrea Minuz
Nuovo Cinema Mancuso. I film della settimana, le serie del momento e i dietro le quinte raccontati da Mariarosa Mancuso