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Sabato e domenica nel Foglio. Cosa c'è negli inserti del fine settimana
Questo weekend nel giornale ci sono dodici pagine di inserto culturale
Questo fine settimana nel giornale ci sono dodici pagine di inserto culturale. Ecco cosa trovate in edicola (e potete scaricare anche qui dalle 22.30 di venerdì).
Le mani sul porto. Quello di Genova ha un fronte di 22 chilometri. Poi Trieste e Gioia Tauro. La partita del commercio europeo si gioca nei mega scali marittimi. In modo scorretto, secondo la magistratura. Occhi puntati sulla diga foranea – di Stefano Cingolani
Popoli deportati. Quella del medio oriente è una storia di esodi e spostamenti forzati sin dall’antichità. Ebrei, assiri e babilonesi. Come si ricorda il dolore – di Siegmund Ginzberg
L’opa degli Emiri d’occidente. Non solo aeroporti, lusso e fondi. I petrodollari si stanno comprando anche le nostre migliori università – di Giulio Meotti
Giungle di città. Turisti, code, traffico da incubo; vivere nei centri urbani è sempre più difficile. E arrivano pure i lucchetti del disamore – di Michele Masneri
Chiamami Giorgia, o Evita. La strana coppia donna-popolo manda in confusione la sinistra. Quanto pesa politicamente l’archetipo femminile – di Donatella Borghesi
Le cattedratiche. Tutte le donne di Milton Friedman, dalla moglie Rose alla coautrice Anna Schwartz, brillanti protagoniste del pensiero economico liberale – di Alberto Mingardi
Bayer ride, Bayer piange. A Leverkusen, la storica farmaceutica è in crisi, ma la squadra di calcio di cui è proprietaria fa miracoli. Basteranno? - di Paolo Valentino
Beethoven, che portò la sinfonia all’altezza del cielo. Duecento anni fa la Nona. Per molti contemporanei quelle note erano errore, stranezza, assurdità. Ma il compositore sapeva di scrivere per il futuro. Da una forma di artigianato musicale alla massima espressione di libertà artistica – di Stefano Picciano
Il verso cinese. La letteratura come difesa da una società asfissiante. Così il Nobel Gao Xingjian è sopravvissuto alla Rivoluzione culturale e all’esilio – di Cettina Caliò
L’Italia delle maggiorate. Macché dominio maschile: il corpo della Loren e delle altre era il simbolo di un paese affamato di libertà. Quant’è difficile parlarne oggi, fra porno e sessuofobia. Ma le tette sono tornate a creare scompiglio – di Andrea Minuz
Nuovo Cinema Mancuso. I film della settimana, le serie del momento e i dietro le quinte raccontati da Mariarosa Mancuso