La copertina del Foglio Review raccontata da Stefano Fabbri

Gaia Montanaro

L'illustratore che l'ha disegnata ci presenta "Salvateci", la cover del nuovo numero del magazine del Foglio, in edicola da sabato 25 novembre

È un mondo fantastico governato dai bambini quello della Review di questo mese. Una cover – realizzata da Stefano Fabbri – che racconta dello slancio verso il futuro delle nuove generazioni. Spontaneo, magari caotico ma sempre vivo.

 

Qual è stato il processo creativo che l’ha portata a illustrare la cover del Foglio Review, “Salvateci”?

Ho pensato che fosse interessante realizzare una pagina piena di volti di bambini per cercare di esprimere l’idea di “unità nelle differenze”. Un concetto e un obiettivo che gli adulti raggiungono a fatica e dopo difficili compromessi ma al quale i bambini tendono con naturalezza e istintività. Concentrandomi su espressioni e interazioni ho pensato a una pagina molto fitta di visi e atteggiamenti diversi, ciascuno con la propria personalità, racchiudendo poi l’immagine finale nei limiti dello stesso spazio visivo. Trasferita l’dea in un bozzetto l’ho successivamente elaborata a computer, lavorando con un programma di disegno vettoriale e organizzato una bozza finale già impostata cromaticamente che ho sottoposto all’art-director e alla redazione.

 

Come ha scelto le singole situazioni e attività che i bambini portano in scena?

Ho fatto un lavoro di ricerca sui volti e gli atteggiamenti tipici dei bambini, cercando di cogliere la loro innata spontaneità. I volti più interessanti e particolari, espressioni anche buffe e non solamente da posa fotografica. Ho inserito anche qualche oggetto classico usato da sempre come gioco in ogni parte del mondo. Poi con il materiale selezionato ho iniziato a comporre una sorta di “texture”, modificandola man mano, alla ricerca di momenti originali e di complicità. Infine, ho lavorato al computer su più livelli in modo da spostare e armonizzare i volti creando uno schema che fosse coerente con la grafica della testata.

 

La scelta di adottare in prevalenza il colore giallo ha un significato preciso in questo lavoro?

Sono partito da differenti opzioni cromatiche ma alla fine il colore giallo mi ha convinto per delle particolarità significative: la sensazione solare e giocosa, che simboleggia efficacemente il mondo dell’infanzia e allo stesso tempo esalta pienamente il disegno dal tratto nero, risultando così forte e deciso. A livello grafico poi si armonizza perfettamente al carattere e al colore nero del titolo della rivista, dando nel complesso un impatto notevole.

 

Quali sono i riferimenti e i modelli artistici che la ispirano nel suo lavoro?

Tantissimi … sono influenzato da tutto. A partire dai maestri del fumetto e dell’illustrazione fino ai numerosi stimoli visivi che mi circondano, anche da quelli meno attinenti al mio lavoro. In base al tipo di commissione scelgo poi lo stile e la tecnica che meglio può rappresentare il tema richiesto, dato che, a differenza dell’artista, l’illustratore si muove all’ interno di una professione che lo lega a vincoli tecnici e concettuali precisi e sempre differenti, che lo porta a esplorare soluzioni grafiche sempre diverse. Sono anche fortemente ispirato dalle parole oltre che dalle immagini. Essendo un assiduo lettore di vari generi ho spesso stimoli visivi che attingo direttamente dai testi. E quelle forse sono le migliori suggestioni perché partono da immagini mentali vergini ed esclusivamente personali.

 

Come si immagina un mondo fantastico governato dai bambini come quello ritratto nella cover?

Un mondo accogliente, nel quale c’è ancora grande spazio per la meraviglia e la curiosità. Una comunità di relazioni ancora senza pregiudizi; istintiva ma anche responsabile, come i loro giochi che svolgono con grande serietà e determinazione.