Parrebbe un momento difficile, con i nuvoloni neri pronti a buttar giù pioggia. Eppure, dalle parti di via Bellerio le bocche si allargano in grandi sorrisi. C’è un’aria rilassata, alla vigilia del voto per le regionali, per il referendum e pure, termometro no trascurabile, per un’ottantina di comuni lombardi. Matteo Salvini e i suoi confidano nella vittoria. Quattro a due. Anzi, cinque a uno, secondo i più ottimisti solo la Campania è perduta. Ma, appunto, sono molto ottimisti. Che avranno mai da sorridere? Nelle nubi del cielo – anche a tralasciare le apparizioni da incubo notturno di Giorgia Meloni, il vero inconfessabile e temuto competitor del Capitano – c’è l’inchiesta sui commercialisti, che è una cosa seria, nel suo impianto e nelle sue ramificazioni, più di altre che ronzano sul partito: quantomeno perché coinvolge persone riconducibili allo stretto giro salviniano, perché c’è di mezzo la Film Commission che è della Regione, e perché la struttura dell’indagine sembra quella delle scatole cinesi. Anche se poi, come purtroppo ben sappiamo, la montagna delle scatole cinesi giudiziarie sulla politica spesso crolla da sola: vedi, cambiando zona politica, il caso Renzi-Open.
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