Secondo Fise Assoambiente servono 10 miliardi di euro di investimenti nei prossimi 15 anni per raggiungere gli obiettivi della Circular economy nella gestione dei rifiuti. Fondamentali saranno le risorse del Recovery Fund. Intanto, le aziende A2A e Snam hanno scelto di collaborare per sviluppare l’impiego dell’idrogeno
Per capire il significato dell’economia circolare si può prendere a prestito la storia di re Mida, che trasformava tutto ciò che toccava in oro. Ma forse la storia recente dell’economia circolare è meno prosaica e più “miracolosa”, perché trasforma in oro nero gli escrementi e i rifiuti organici. L’energia è la madre di tutte le battaglie, la più difficile ed importante dell’economia degli anni a venire. GranMilano ne ha già parlato, raccontando la storia di Core spa, il vecchio inceneritore di Sesto San Giovanni che diventerà un moderno impianto per il trattamento dei fanghi e la loro trasformazione in biogas. Ma serve un salto di quantità per garantire l’energia necessaria a far marciare l’economia. Secondo lo studio di Fise Assoambiente, l’associazione delle imprese di igiene urbana, riciclo, recupero e smaltimento dei rifiuti urbani, servono 10 miliardi di euro di investimenti nei prossimi 15 anni per raggiungere gli obiettivi della Circular economy nella gestione dei rifiuti. Ma negli ultimi 18 mesi nel nostro paese è aumentata la produzione di rifiuti, sono diminuiti gli impianti, sono cresciuti l’export e la movimentazione fuori regione.
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