Ha fatto un buon affare il re dei filtri, l’imprenditore mantovano Giorgio Girondi, a comprare il 5 per cento di Banco Bpm. Da fine ottobre, da quando cioè l’operazione è emersa dalle comunicazioni della Consob, Girondi può registrare già una plusvalenza teorica di qualche decina di milioni di euro. Il suo pacchetto di azioni alle attuali quotazioni di mercato vale, infatti, circa 134 milioni di euro mentre superava di poco 100 milioni quando ha chiesto ai consulenti di Baker McKenzie di aumentare la partecipazione nella banca milanese dall’1,02 per cento al 4,98 per cento. Un balzo improvviso, praticamente una mini scalata, che ha portato il sessantacinquenne Girondi a diventare il primo azionista privato di Banco Bpm a un pelo dal fondo d’investimento americano Capital Research, che detiene solo lo 0,1 per cento in più.
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitale
Le inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioni
OPPURE