In Regione il rimpasto è rimandato alla fine della seconda ondata. Per Salvini chi non va bene deve andare a casa, anche se si chiama Gallera. I passaggi alla Lega e gli equilibri regionali. Ecco cosa può accadere
In Regione Lombardia avevano avvistato un Gattopardo, e invece no, era solo un gatto che cercava di arrampicarsi sugli specchi senza successo. Chi pensa che, in fondo, non sia successo nulla settimana scorsa, con le fibrillazioni sull’assessorato al Welfare di Giulio Gallera, sbaglia di grosso. Gli amici dell’esponente di Forza Italia lo chiamano, senza ironia, Ercolino sempre in piedi. Eppure questa volta non è così, perché il percorso avviato contiene in sé i germi di un cambiamento politico profondo. Non la sostituzione di un assessore, ma il cambiamento di un intero sistema di gestione del potere politico. Lo si chiami rimpasto politico, ri-attribuzione di deleghe, ridistribuzione dei pesi. Ma è importante. Importantissimo. Matteo Salvini ha infatti detto delle cose che produrranno smottamenti, durante la riunione con i consiglieri regionali, e che vanno anche lette con un occhio alla situazione nazionale del suo partito.
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