Il trenino della Valcamonica, che attraversa la terra dei Camuni (tanto cara alla Lega bossiana), è destinato a cedere il passo alla rivoluzione della mobilità all’idrogeno. Infatti i vecchi treni diesel, tanto criticati, in servizio da una trentina d’anni, verranno sostituiti dai più moderni convogli Alstom, a idrogeno. FNM e Trenord stanno realizzando nel Sebino e in Valcamonica la prima “Hydrogen Valley” italiana. Il progetto H2iseO prevede l’acquisto di nuovi treni alimentati a idrogeno, che serviranno dal 2023 la linea priva di energia elettrificata – gestita da Ferrovie nord (società al 100 per cento di FNM) – Brescia-Iseo-Edolo, in sostituzione degli attuali convogli a motore diesel. bene per l’inquinamento e l’efficienza. Ma il fatto nuovo è la realizzazione di centrali per la produzione di idrogeno, destinato inizialmente ai nuovi convogli a energia pulita, direttamente in valle. Per consolidare il progetto A2A e FNM hanno stretto una intesa per la produzione e la fornitura di idrogeno verde, da fonti rinnovabili e dal recupero di materia, proprio per alimentare i nuovi treni della linea Brescia-Iseo-Edolo con energia pulita. Successivamente, entro il 2025, il piano prevede di estendere la soluzione idrogeno al trasporto pubblico locale, con circa 40 mezzi gestiti in Valcamonica da FNM Autoservizi (società al 100 per cento di FNM), con la possibilità di aprire all’utilizzo da parte della logistica merci. “I treni a idrogeno proiettano Trenord nel cuore del futuro – spiega l’amministratore delegato di Trenord, Marco Piuri – Con FNM che nel ruolo di Rosco sostiene l’investimento, iniziamo oggi un viaggio green sapendo che molti in Italia e in Europa ci seguiranno. Quello che sta avvenendo in Lombardia non ha precedenti nella storia della ferrovia: i 176 treni nuovi acquistati da Regione e Ferrovie Nord stanno progressivamente entrando in servizio; ora i treni a idrogeno spingono l’innovazione ancora oltre, fino a questo progetto di decarbonizzazione del trasporto. La svolta green di Trenord prevede inoltre che, entro il 2023, entreranno in servizio i primi treni elettrici a batteria, che sostituiranno i vecchi treni Diesel e potranno circolare anche su reti elettrificate. Ci sentiamo parte di un grande piano di sviluppo, sostenuti da Regione Lombardia e in sintonia con gli indirizzi del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e del ministero dello sviluppo economico, che si prepara a varare la “National hydrogen strategy preliminary guidance”. Il Consiglio di amministrazione di FNM ha deciso l’acquisto di sei elettrotreni alimentati a idrogeno, con l’opzione per la fornitura di altri otto convogli. L’investimento stimato è di 160 milioni. I primi di questi convogli, prodotti da Alstom, saranno consegnati entro il 2023. I primi treni a idrogeno che viaggeranno in Italia vengono prodotti a Savigliano (Cuneo) dal colosso francese Alstom. Lo stabilimento di Savigliano, con 1.300, è uno dei centri di progettazione e produzione più importanti dell’industria ferroviaria italiana. E’ un centro di eccellenza mondiale per i treni suburbani e regionali e per i treni ad alta velocità. “Siamo fieri di portare i treni a idrogeno nel sistema ferroviario italiano – ha detto Michele Viale, direttore generale Alstom in Italia – a conferma del ruolo diel gruppo nell’anticipare e plasmare il futuro della mobilità”. Questo tipo di treni è già in servizio in Germania e Austria. L’operazione promossa da FNM e Trenord consente inoltre di insediare sul territorio lombardo un nuovo centro di produzione dell’idrogeno. Infatti, proprio FNM ha analizzato la fattibilità degli impianti di produzione dell’idrogeno necessari per attivare il servizio ferroviario. Il primo impianto di produzione, stoccaggio e distribuzione sarà realizzato a Iseo tra il 2021 e il 2023. Il piano di fattibilità, in corso di ultimazione, prevede il ricorso iniziale alla tecnologia Steam Methane Reforming da metano/biometano, con cattura e stoccaggio della CO2 prodotta per la produzione di “idrogeno blu”. Entro il 2025 saranno inoltre realizzati ulteriori impianti di produzione e distribuzione di idrogeno da elettrolisi (cosiddetto idrogeno verde) lungo il tracciato della ferrovia, in partnership con operatori energetici di primo piano con cui si sta definendo un’intesa. Il rafforzamento della produzione d’idrogeno può consentire la possibilità di aprire all’utilizzo di questa energia pulita il mondo della logistica merci e privata. “Il progetto H2iseO è un tassello importante di una strategia più ampia del Gruppo FNM – spiega il presidente di FNM Andrea Gibelli – che vuole rendersi protagonista dello sviluppo di una piattaforma integrata di servizi di mobilità, costruita secondo criteri di sostenibilità ambientale ed economica, che metta a sistema e crei nuove connessioni allo scopo di favorire il benessere dei cittadini e la produttività dei territori. E’ una iniziativa in grado di creare un alto valore aggiunto in termini ambientali, economici e sociali”. FNM è da poco tempo diventata la holding di riferimento della Regione Lombardia sulla mobilità, dopo l’acquisizione del ramo autostradale con l’aggregazione di Milano-Serravalle. L’operazione idrogeno si inserisce in un’ottica globale di ripensamento di tutto il settore del servizio regionale sui trasporti, la logistica e lo sviluppo industriale.
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