Un ex magistrato, un medico-politico, poteri veri. Ricostruire la Sanità in Lombardia è dura. La logica di Moratti
IL MESSAGGIO D’ALFREDO
Alfredo Robledo è ancora indeciso, pare, rispetto all’offerta di Letizia Moratti di far parte del suo staff nella nuova avventura all’assessorato al Welfare di Regione Lombardia. L’ex magistrato sta riflettendo su quel che vuole fare, se è pronto a rientrare. Fino a ora è stato laterale, defilato. L’ex procuratore aggiunto di Milano ha mollato procura e faldoni nel 2019 e si è messo a fare il presidente della Sangalli, azienda leader nei servizi ambientali, come presidio di trasparenza e garanzia di legalità. Forse vuole rientrare in un incarico più importante, più visibile, e che – chissà – magari lo proietti in una fase due della sua carriera lavorativa: quella frequentata da chi la giustizia la conosce benissimo e che per la sua sola presenza, e per la sua operatività, diviene scudo contro azioni temerarie. Fin qui, ipotesi su quel che vuole Alfredo Robledo. Ma che cosa si agita invece nella mente sempre all’erta di Letizia Moratti? Come si sta muovendo?
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