Pechino non vuole che si spenda un euro in più per le squadre di calcio, Zhang cerca acquirenti ma la trattativa con Bc Partners è saltata. E Cottarelli lancia l'azionariato diffuso, modello Bayern Monaco
Chessifà con l’Inter?? Per ora, pare, che la brami solo il tagliator cortese Carlo Cottarelli, che lancia l’azionariato popolare prima di tutto per tifosi passionali e dal portafoglio gonfio ma sperando anche (ma anche…) che si tassino meno abbienti ma ancora più passionali e numerosi tifosi nerazzurri, stremati all’idea che se ne vadano i cinesi per non si sa chi, o peggio per qualcuno che somiglia a un tale Erik Tohir. La situazione è assai seria anche se malinconicamente grottesca. La famiglia Zhang vuole vendere perché così impone, di fatto, il comitato centrale del Partito comunista della Repubblica popolare cinese. Pechino non vuole che si spenda un euro in più per le squadre di calcio. Per motivi etici, così almeno dicono gli eredi del Grande Timoniere. Però la famiglia Zhang non vuole vendere a meno di 950 milioni. La trattativa con il fondo Bc Partners è andata a carte e quarantotto perché l’offerta si è bloccata a 750 milioni.
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