C’è una sottile linea rossa che lega problemi intricati, la gara di Raggi, Calenda e Bertolaso per Roma, il piano vaccini in terra lombarda, il destino di Letizia Moratti, il futuro del centrodestra in Regione e Mario Draghi: il presidente incaricato. Prima questione. L’ex capo della Protezione civile stato chiamato a Milano per gestire l’ambizioso piano vaccini. Che si basa su un presupposto ben preciso: i vaccini non arriveranno scaglionati nel tempo, così come si sarebbe auspicato, ma in una sola ondata prima dell’estate. Questo vuol dire che c’è bisogno di una grandissima capacità di distribuzione e inoculazione delle dosi in un ridotto periodo di tempo. Non a caso un pool di esperti e volenterosi ha elaborato gratuitamente un piano, che prevede una fase di anamnesi, una di inoculazione, una di reportistica. Il tutto in una sorta di catena di montaggio ultraefficiente, tempistiche da pochi secondi.
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