Il cambio di passo c’è stato. O per meglio dire l’uscita a riveder le stelle dopo un anno passato all’inferno, con i pasticci a raffica della Sanità regionale travolta dalla prima e anche dalla seconda ondata del virus, con il tasso di malati e vittime più alto d’Italia, con le terapie intensive intasate, i medici di base allo sbando e persino il piano vaccinale che non riusciva a decollare. Oggi Regione Lombardia ha numeri eccellenti sulla campagna vaccinale, tanto da avere già programmato il via alla terza dose, e attende solo il via libera delle agenzie nazionali. La bufera che ha sferzato i cittadini lombardi e attraversato la giunta di Attilio Fontana sembra lontana (una mano l’ha data Guido Bertolaso, nonostante lo scetticismo di molti) e oggi la vice presidente e assessore al Welfare Letizia Moratti può con una certa tranquillità sollevare gli occhi dall’emergenza e guardare al futuro. Da prima dell’estate Lady Moratti lavora infatti per avviare, entro fine anno, timing decisamente ambizioso, una generale riforma della Sanità (ora in Consiglio regionale), di cui tanto si è avvertito il bisogno nei mesi sorsi.
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