Gran Milano
Rigeneriamoci! Il modello Milano convince Cingolani
La rigenerazione urbana del capoluogo lombardo piace al ministro della Transizione ecologica, che sostiene una stretta collaborazione tra pubblico e privato. E la città fa nuovi passi avanti
Il “modello Milano” della rigenerazione urbana – che il capoluogo lombardo persegue con successo da alcuni lustri, quando ancora a certa sinistra non solo meneghina sembrava un pericoloso risvolto del “turboliberismo” – sembra aver convinto anche il ministro Roberto Cingolani, che giorni fa, proprio a Milano, ha spiegato: “La collaborazione tra pubblico e privato è cruciale sul tema della transizione ecologica, perché il pubblico fa la scintilla ma è il privato che deve fare da motore principale”. La giunta Sala 2 ha già provveduto anche a costituire (a giorni) la nuova Commissione comunale per il paesaggio, chiamata a esprimere un parere vincolante per il rilascio delle autorizzazioni paesaggistiche, in coerenza con i principi e le norme sulla tutela del territorio, e per il corretto inserimento degli interventi edilizi in sintonia con le norme dello strumento urbanistico. Gli 11 membri – scelti in un panel di proposte avanzate da ordini, collegi, associazioni professionali, università, sovrintendenze e altri organismi – verranno nominati a breve dal sindaco.
Sul fronte della rigenerazione, nell’area metropolitana milanese, è nato il SUR Lab della Bocconi, in collaborazione con Hines, Prelios, Milanosesto e Intesa Sanpaolo, che studierà gli impatti ambientali, sociali ed economici degli interventi di rigenerazione urbana in ambito globale. Se c’è un settore che non è entrato in crisi con il Covid, questo è la rigenerazione urbana sostenibile. I grandi operatori del real estate non hanno annunciato riduzioni degli investimenti e promettono di coniugare sviluppo economico e transizione ecologica. Milano è l’unica italiana tra le global cities capaci di attrarre grandi investimenti internazionali nel settore immobiliare, nel prossimo decennio ce ne sono già in programma per 13 miliardi di euro per una superficie lorda di 4,3 milioni di mq tra trasformazioni urbane e edilizie.
Bocconi ha lanciato dunque qualche giorno fa il Sustainable Urban Regeneration Lab, che si propone di studiare, analizzare e promuovere lo sviluppo della rigenerazione urbana sostenibile, con il contributo di partner del settore. Proprio Milanosesto, spiega l’ad Giuseppe Bonomi, è una delle sfide cruciali: un’area di quasi 1,5 milioni di mq che fino a un quarto di secolo fa ospitava il principale stabilimento produttivo delle acciaierie Falck che, per inciso, rappresenta la più grande bonifica di terreni in Europa compiuta interamente da privati. Per dimensioni territoriali, volume d’investimento e qualità dei soggetti coinvolti si tratta chiaramente di una delle più straordinarie opportunità a livello internazionale di lavorare “sul campo” alla realizzazione concreta della transizione verso la sostenibilità ambientale e sociale nel campo della rigenerazione urbana.