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I re magi di Draghi sono arrivati a Milano, con i doni del Pnrr 

Daniele Bonecchi

Sanità, quartieri, green, digitale, gare. Quanto  valgono i progetti . Sala pronto a chiedere quel che avanza agli altri

Sono arrivati come i re Magi a Sant’Eustorgio. Un grappolo di ministri del governo Draghi per avviare l’operazione Recovery, coi doni del Pnrr. Con la benedizione del premier (66 miliardi a regioni ed enti locali), l’Epifania a Milano è arrivata in anticipo. E subito si è palesato lo spirito lombardo, un po’ guascone, detto del baùscia. E’ toccato al sindaco Beppe Sala tenere alta la bandiera: “Milano è in grado di investire un miliardo all’anno”, ha detto: “Io non voglio dire che la nostra speranza sia che qualcuno non li chieda, così noi possiamo chiedere di più, ma non possiamo buttare via questi fondi. Se qualcuno rinuncia, il residuo venga dato a chi può farlo”. E tanto per chiarire: “Io non contesto la regola del 40 per cento dei fondi al sud, se fossi stato al governo l’avrei approvata subito, ma il sud è chiamato a prendersi la responsabilità di spenderli bene”.

Appena più sobria Mariastella Gelmini (bresciana doc): “Nell’attuazione del Pnrr il coinvolgimento diretto di comuni, città metropolitane, province e regioni è sempre più centrale. Ciò è ancora più vero quando si parla di Milano e della Lombardia”. Ma oltre alle strutture individuate dalla nuova riforma sanitaria della Regione, che cosa porteranno a Milano i quattrini del Pnrr? I quartieri. “Il comune di Milano potrà accedere a finanziamenti fino a 130 milioni di euro. I progetti per la rigenerazione dei quartieri Lorenteggio-Giambellino, San Siro e Niguarda sono stati infatti tutti ammessi alla graduatoria”, dice Gelmini. Altre consistenti risorse saranno impiegate per il potenziamento della mobilità pulita ma “solo attraverso la leale collaborazione fra stato, regioni ed enti locali potremo centrare i nostri obiettivi. Si tratta di una corsa alla nostra portata, alla portata di una città come Milano e di una regione come la Lombardia che, dell’Italia, sono l’avanguardia in Europa”, conclude il ministro per gli Affari regionali e le autonomie.

 

L’energia green a Milano

“L’obiettivo del Pnrr di arrivare al 70 per cento di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili entro il 2030, è molto sfidante, ma fattibile”, ha affermato il ministro per la Transizione ecologia, Roberto Cingolani. “Troppi blabla sulla mobilità green, occorrono più realismo e trasparenza. E meno azzardi”. (Chissà che ne pensa l’assessora verde di Milano, Elena Grandi, che lunedì ha concesso al Corriere un’intervista piena di blabla e azzardi). Per centrare l’obiettivo, secondo Cingolani, “bisognerà decuplicare ogni anno la potenza delle rinnovabili installate”, oppure abbinare altre fonti “verdi” come il nucleare di quarta generazione, “ma prima – ha affermato il ministro – vogliamo vedere i numeri di paesi in cui sarà installata”. “La transizione deve essere sostenibile e giusta anche per l’industria e i posti di lavoro, non deve lasciare indietro nessuno. Va bene spingere sull’elettrificazione, ma dobbiamo essere sostenibili anche nel fare gli impianti di produzione di energia”. La transizione verso la mobilità elettrica – ha detto il ministro – “deve durare 9-10 anni come minimo. E’ velleitario dire che c’è una soluzione pronta. Oggi non abbiamo energia verde e batterie sufficienti per un mercato di auto elettriche di massa”. Ma a Milano è il trasporto pubblico locale a puntare sull’elettrico, con le metropolitane e i bus di ultima generazione.

 

La rivoluzione digitale è una delle colonne del Pnrr

Il 2022 “è l’anno in cui tutto parte” per il ministro Vittorio Colao, ministro per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale: “Sulla connettività siamo quasi al momento di fare le gare. Parliamo di gennaio 2022 e di assegnazione entro giugno. Per la seconda metà dell’anno si comincia il lavoro vero”. Per scuole e sanità “ci saranno le gare a gennaio e l’assegnazione a giugno. Sul 5G siamo un po’ in ritardo, le gare saranno a marzo”, ha spiegato Colao. Sapendo di parlare in una regione in cui le attese di questi settori sono altissime. Per quanto riguarda la sanità digitale, ha aggiunto, “la Lombardia sarà una delle Regioni bandiera, avrà un ruolo di co-leadership. Gestirà una serie di gare con il ministero della Salute e con noi”. Milano ha le carte in regola per spendere i soldi del Pnrr e per la sua rivoluzione.

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