Gran Milano
Passeggiare a Milano, di chiesa in chiesa, col Museo diocesano
Non solo le note chiese del centro storico: la città meneghina offre un ricco patrimonio religioso che si può riscoprire attraverso un tour online realizzato dal Museo diocesano
Finite le vacanze? Ridotti gli spostamenti causa Omicron e super green pass? Paura di andare al cinema (a teatro sembra di no: lì fioccano le presenze) o alle mostre? Niente paura, c’è un modo diverso, nuovo, di scoprire luoghi di Milano – e una parte essenziale della milanesità: quella appunto “ambrosiana” – ed è andare “a passeggio per chiese”.
Chiese che a Milano non sono soltanto il Duomo, o le chiese famose del centro storico. Ma anche le “nuove chiese” degli anni 50 e 60 volute dal piano del cardinal Montini, futuro Paolo VI, che portano firme di architetti famosi, da Gio Ponti a Luigi Figini a Gino Pollini, o altre basiliche, magari meno note, dette “di Sant’Ambrogio”. Un andare per quartieri, per angoli che magari la recente urbanistica ha reso nascosti, come la chiesa di San Francesco al Fopponino di Gio Ponti (nella foto), che è scoperta dell’arte, della storia religiosa e della fede ambrosiana, ma anche dello stretto legame che il cristianesimo non ha mai smesso di avere, soprattutto nei nuovi quartieri, con la realtà sociale.
Come fare? E’ semplice: da casa ma rigorosamente “in diretta”. Basta iscriversi (10 simbolici euro) al ciclo di conferenze su Zoom organizzati dal Museo diocesano dal titolo “Di chiesa in chiesa” (informazioni sul sito). Poi, quando si vuole, si parte. “E’ un’idea che ci è venuta, anzi ci è stata chiesta, durante il lockdown – racconta la direttrice del Diocesano, Nadia Righi – Con l’idea appunto non di ‘mettere online’ dei video d’arte, ma di tenere vivo, presente, il legame con un luogo, il Diocesano, che per noi è un punto di incontro, di cultura viva”. Così si è giunti (a furia di richieste del pubblico: il primo ciclo una media di 700 utenti a incontro, ora 450) alla quarta edizione. “Suggerimenti per passeggiate a Milano, fra antico e moderno”, dice il titolo. Si è partiti con un percorso sulle chiese “di Montini” tra Gio Ponti e Mangiarotti (ma sull’argomento interessantissimo si tornerà in futuro), lunedì 24 gennaio si torna alla storia con “San Nazaro e il suo tesoro”, poi Santa Maria Annunciata in Chiesa Rossa e le incredibili illuminazioni di Dan Flavin e si chiude (almeno per questa edizione) il 14 febbraio con San Marco. “Sono incontri che poi non rilasciamo sul sito”, dice Nadia Righi, perché vogliamo preservare questa immediatezza come fosse “in presenza”, lasciando spazio alle domande del pubblico.
L’online ovviamente ti permette di raggiungere un pubblico anche nuovo, e anche lontano dalla città. Ma la riuscita del progetto, oltre alla bellezza, spesso poco nota del nostro patrimonio di chiese, è che offre una interazione vera, non solo una fruizione. E’ la nostra idea di un museo vivo, perché è parte di un’esperienza viva”.