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Per il Pd lombardo il “campo regionali” non è largo, e c'è molto da zappare

Fabio Massa

Filtra la notizia che il tema su cui si intende puntare è il “tempo”. Tempo perso nei trasporti, tempo perso nelle liste d’attesa sanitarie, tempo di cambiare. Insomma, l’attacco sarà sulla inefficienza della Regione Lombardia

E’ pur vero che la guerra in Ucraina ha coperto tutto, imponendo altre priorità. Tuttavia il tempo passa e le amministrative si avvicinano, così come le regionali del 2023. Così, in un contesto assai confuso, i partiti provano a organizzarsi. Lunedì sera si è tenuta a Milano la direzione del Partito democratico regionale, coordinata dal segretario Vinicio Peluffo. Temi all’ordine del giorno, fondamentalmente due: come contribuire agli aiuti per l’emergenza Ucraina, su cui ci si può trovare tutti d’accordo, è solo questione di decidere le priorità, e le elezioni Regionali, e lì i problemi si fanno più complicati. Se sul primo punto infatti i dem stanno organizzando una rete per la raccolta e l’accoglienza, affinché si possano inserire in un contesto che tradizionalmente, a livello lombardo, è molto attivo, sul secondo invece è ancora buio pesto. Oppure, per vedere il bicchiere mezzo pieno: tutte le strade sono percorribili.

Non c’è stata quindi, lunedì, alcuna investitura dell’economista Carlo Cottarelli – e neppure del resto era prevista. Il nome dell’ex presidente incaricato del Consiglio era stato proposto da Pierfrancesco Majorino per superare l’impasse in cui si trova ancora impantanato il partito. Al punto che il Pd non esclude, secondo le parole del segretario, di ricorrere alle primarie per trovare lo sfidante di centrosinistra in una regione da sempre appannaggio del centrodestra. Anche l’alleanza con il Movimento cinque stelle (il famoso campo largo, seppure arido di voti, sul lato grillino) pare scontata: non è un caso che nella sua relazione il segretario abbia enumerato i comuni nei quali, tra un paio di mesi, si andrà al voto. In praticamente tutti i comuni tranne Monza – dove ci sono beghe locali che non rispecchiano la tendenza nazionale, che hanno portato anche a una sfida interna tra candidati del Pd – i pentastellati e i dem correranno insieme.


Logico dunque aspettarsi che questo sia l’assetto anche per le prossime Regionali: anche se Peluffo si è fatto conferire un mandato per procedere a incontri con le altre forze politiche per definire – almeno – il perimetro della coalizione. Un passetto avanti, ben sapendo che tra l’Ucraina e le amministrative, per le quali non è ancora stata decisa la data (inconveniente non da poco per chi si trova già in campagna elettorale: saranno prima o dopo l‘estate? E il nuovo picco previsto con la variante Omicron 3 influenzerà la scelta?), la situazione è assai complessa. Proprio perché è assai complessa, in virtù della guerra che ormai infuria da tre settimane, il Pd regionale ha deciso di rimandare la presentazione della campagna di comunicazione che dovrebbe aprire ufficialmente le ostilità per le Regionali. Per ora conferme sui dettagli non ce ne sono, ma filtra la notizia che il tema su cui il Pd intende battere particolarmente è il “tempo”. Tempo perso nei trasporti, tempo perso nelle liste d’attesa sanitarie, tempo di cambiare.

 

Insomma, l’attacco sarà sulla inefficienza di Regione Lombardia. La quale – da parte sua – sta invece battendo con forza da giorni sulla questione cruciale della difesa delle aziende lombarde di fronte alla bufera economica della guerra. A parlare per la giunta di centrodestra è Guido Guidesi, assessore allo Sviluppo economico: “Qui c’è un sistema industriale e di imprese che non ce la sta facendo: per la prima volta ci troviamo nel paradosso di avere ordinativi superiori a quelli degli ultimi 15 anni, e non poterli evadere per mancanza di materie prime. Abbiamo chiesto al governo di attivarsi, ma i tempi di Roma non sono compatibili con le esigenze delle aziende. Quindi bisogna fare di più e più velocemente”. Un altro modo per vedere il “tempo”.
 

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