Gran Milano
C'era una volta la magia viennese dei libri per l'infanzia. A Brera
Una raffinata e preziosa collezione. 143 volumi e 178 cartoline in mostra alla Biblioteca braidense. Il lascito dell'architetto Prutscher che aiuta anche a ripercorrere la storia austriaca di fine Ottocento e il senso profondo della sua capitale
C’era una volta… “Un re!”, diranno i bambini. Questa volta no, questa volta la storia è un’altra. Questa è la storia di un signore più simile a un mago o a un inventore di immagini, che non a un re. La storia sue e delle sue due figlie. Lui si chiamava Otto Prutscher: celebre architetto, designer, creatore di oggetti e arredi, di grafica e tessuti nella Vienna del primo Novecento. Le sue figlie di chiamavano Helly e Ilse ed ebbero la fortuna rara di riceve, nei loro anni felici, regali fatti di genio e fantasia: libri, disegni, cartoline. Ora la collezione di quei libri illustrati per i bambini della Vienna di cento anni fa è diventata una splendida piccola mostra: proprio “sotto gli occhi” di Maria Teresa d’Austria, cioè nella sala che porta il suo nome alla Biblioteca braidense. È accaduto quasi come nelle fiabe (ma il direttore del polo mussale di Brera, James Bradburne, preferisce usare la parola serendipity).
Da anni la Biblioteca nazionale braidense ha intrapreso, proprio su impulso del direttore, un percorso di valorizzazione del proprio patrimonio e di attività educative per le famiglie e i bambini, anche attraverso il Centro internazionale di ricerca sulla cultura dell’infanzia. Si era iniziato un paio d’anni fa con l’acquisizione della preziosa Collezione Adler di libri sovietici per l’infanzia. Anche in quel caso un ritrovamento quasi “miracoloso”. Poco dopo, a Bradburne giunse una telefonata. Era Beba Restelli, donna luminosa, bibliofila e da sempre impegnata a realizzare laboratori creativi per i bambini seguendo gli insegnamenti di Bruno Munari.
Otto Prutscher era suo nonno. Quando la famiglia dovette fuggire da Vienna dopo la Anschluss i beni, e tra questi la collezione di libri per l’infanzia, vennero in Italia. Fino a oggi li ha conservati Beba Restelli. Ma era venuto il momento di discutere una possibile donazione a una biblioteca pubblica. E ci voleva un luogo e un’attenzione speciali. Così da ieri alla Braidense la mostra “Un filo d’oro (1900-1938): la collezione Prutscher di libri viennesi per bambini”, permette di conoscere i tesori di questa donazione: di 143 libri, 13 leporelli e 178 cartoline appartenuti a Prutscher e alle sue figlie.
Una raffinata, insolita e preziosissima collezione che permette – oltre a gustare con gli occhi come fosse moderna e creativa l’educazione alla lettura e all’arte dell’infanzia in una delle più brillanti capitali europee – anche di percorrere dall’interno la storia culturale di Vienna tra la fine dell’Ottocento, la Secessione (di cui Prutscher fu esponente attivissimo), la crisi dopo la fine dell’impero, la grande utopia urbanistica e sociale della “Vienna Rossa” fino alla tragedia nazista. Attraverso questi piccoli libri dai colori pastello si può scoprire il senso di Vienna come “Gesamtkunstwerk”, opera d’arte totale, come i suoi artisti, scrittori, intellettuali la consideravano e volevano fosse.