L’edificio in via San Barnaba indicato come sede del Tribunale Ue dei brevetti (Ansa)

Granmilano

Ricomincia la partita per il Tribunale dei brevetti. Attenti agli autogol

Daniele Bonecchi

Una sfida europea, fin dai tempi di Brexit, che sarebbe assai importante per Milano (e per l’Italia) vincere: domani è previsto un incontro alla Farnesina per trovare il bandolo della matassa

Puntuale come le cose rimaste nei cassetti e che a un certo punto rispuntano, si torna a parlare del Tribunale dei brevetti. Una partita europea, fin dai tempi di Brexit, che sarebbe assai importante per Milano (e l’Italia) vincere, ma che da molto tempo segna e il passo e nella quale i nostri politici e amministratori hanno spesso sfiorato l’autogol. Il primo a segnalare il sentiero accidentato per l’arrivo del Tribunale unificato dei Brevetti a Milano è stato Paolo Agnelli, presidente di Confimi Industria, che ha detto: “Confido nell’attenzione del governo sull’importanza che alla sede italiana sia assegnata l’intera quota di competenze originariamente prevista per la sede di Londra, anche considerata la vocazione dell’impresa italiana in modo particolare negli importanti settori della farmaceutica, della chimica, della siderurgia e della metallurgia”. Perché il rischio che paventano le imprese è che arrivi a Milano un Tribunale, sì, ma dimezzato.

 

Domani è previsto un incontro alla Farnesina per trovare il bandolo della matassa. Alcuni parlamentari d’opposizione, tra i quali Lia Quartapelle (Pd), Benedetto Della Vedova (+Europa) e Giulia Pastorella (Azione) hanno presentato una interpellanza al ministro Antonio Tajani “per garantire che all’Italia sia assegnata l’intera quota di competenze originariamente prevista per la sede di Londra”. La fabbrica dei brevetti, col supporto del Tribunale europeo, è una garanzia di sviluppo nell’innovazione. In dieci anni sono quasi 191 mila i brevetti nazionali depositati e 15 mila quelli europei. Oltre 50 ogni giorno. Sul totale italiano pesano soprattutto le invenzioni lombarde, quasi 29 mila su 97 mila depositi nazionali (30 per cento), di cui circa 24 mila nella sola Milano, e i brevetti europei con valore internazionale, il 34,5  per cento. Il settore dei brevetti è destinato a crescere anche sul versante degli eventi. Fiera Milano col ministero dell’Istruzione sta lavorando a una “Fiera dei brevetti” che potrebbe avere sede a Mind: “Vogliamo rendere Milano un importante hub dell’innovazione a livello internazionale. In particolare, portare a Milano la terza sede del Tribunale unificato dei brevetti sarebbe una vittoria non solo per il made in Italy ma anche per la valorizzazione delle bellissime realtà nel campo della ricerca dei nostri Its”, ha detto nei giorni scorsi il ministro Giuseppe Valditara. Ma l’urgenza maggiore oggi è vincere la partita del Tribunale. L’opposizione (lombarda) chiama, il governo a Roma risponda.

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