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Il decennio d'oro di Milano: gli anni Ottanta
Una decade troppo spesso banalizzata con la Milano da bere e il trionfo dell’individualismo, ma che per il capoluogo lombardo è stata soprattutto rinascita. Il libro “InterOttanta“ di Davide Steccanella e Nicola Erba
Vigilia d’Europa, ma Daniela Mainini, presidente del Centro Studi Grande Milano non si è lasciata sfuggire l’occasione di prendere due piccioni in un’unica serata: presentare il libro di Davide Steccanella, “InterOttanta“, e la consegna del riconoscimento “Grandi Guglie” a Massimo Moratti. Da una parte il b/n dei racconti inediti di Carlo Muraro, Beppe Baresi, Ernesto Pellegrini con le fotografie dell’archivio di Alessandro Ravezzani. Dall’altro le parole degli amici, interisti nell’anima e nel cuore. E aver avvocato l’idea di un libro sull’Inter degli anni Ottanta è intrigante.
C’è un intristissimo come Sergio Scalpelli, anche vice presidente Centro Studi Grande Milano, che quegli anni li sa leggere bene: “Calcisticamente parlando, soprattutto nella seconda metà degli anni Ottanta, Milano, e poi l’Italia, sono state caratterizzate dall’ingresso nel mondo del calcio di Berlusconi.” Mentre “le due epopee dell’Inter, quelle che contano molto sono quelle dei due Moratti, quella di Angelo negli anni Sessanta e di Massimo tra il 1995 e il 2010”.
Serata di nostalgie nerazzurre, ma anche di non banali collegamenti tra calcio e la Milano che rinasce e fagli Anni ’80, “il mix Moratti-Berlusconi ha dato molta forza al calcio milanese”. Nostalgia di un tempo che non c’è più? “Gli anni Ottanta sono stati sporcati nella memoria da giudizi sono al negativo, la Milano da bere, l’individualismo, invece sono stati un decennio d’oro, la città ha cambiato pelle e senza grandi traumi a differenza delle città industriali inglesi o la stessa Torino”. E l’Inter ha fatto la sua parte. Per Massimo Moratti, amatissima star della serata, “il tifoso dell’Inter è appassionato e intelligente, sa che la squadra ha momenti di alti e bassi, che è una avventura, una filosofia della vita, non è solo tifo calcistico”.