Granmilano
Caserme e atenei per gli studenti: si può fare. All'ex Garibaldi partono i lavori per la nuova Cattolica
L’edificio, una volta ristrutturato, diventerà una dependance di lusso dell’università di Milano. Dopo dieci anni di lavori, ora il cantiere è aperto sotto l’egida dello studio Beretta
Gli ex della Cattolica, ora coi capelli bianchi, si ricordano ancora quando negli anni ’70 dalla caserma Garibaldi, a pochi passi dall’ingresso dell’ateneo, uscivano i gipponi della Celere per dare una raddrizzata a quei ragazzacci, guidati da un certo Mario Capanna, che di lì a poco verrà espulso e ripiegherà poco lontano, alla Statale. Ora, per la legge del contrappasso, saranno proprio le matricole della Cattolica a prendere possesso della vetusta caserma che, una volta ristrutturata, diventerà una dependance di lusso di una delle università più prestigiose di Milano. Ma le mura della “Garibaldi”, in largo Gemelli, nascondono ben altri segreti e storie da raccontare. Qui infatti sorgeva la chiesa di San Francesco Grande. Nel 1233 i francescani, da poco presenti in città, avevano cominciato la costruzione della loro chiesa. Nel 1256, nel corso dei lavori con cui la basilica di San Nabore veniva inglobata in quella di San Francesco, apparvero sotto una colonna, entro una teca di piombo, il capo e le ceneri di San Barnaba, che da tempo immemorabile erano stati trasferiti da Cipro a Milano.
Non basta, stando alla ricostruzione di Carlo Vecce, insigne biografo di Leonardo (ora romanziere con il libro “Il sorriso di Caterina”), nel 1494 proprio Leonardo abbozzò per quel luogo la sua “Vergine delle rocce”, ma non si esclude che il Genio scelse di seppellire l’amata madre – l’ex schiava Caterina – proprio nella cripta sotterranea della chiesa francescana. Le leonardesche “Vergine delle Rocce” (in due versioni) hanno preso la via dei grandi musei: alla National Gallery di Londra, mentre la prima versione, poi rifiutata, si trova al Museo del Louvre di Parigi. Dopo la soppressione del complesso del 1798, e vari cambi di destinazione d’uso, l’edificio di S. Francesco Grande come l’attiguo palazzo Visconti d’Aragona venne abbattuto per far posto alla caserma napoleonica dei Veliti nel 1806, su progetto del colonnello del Genio militare Rossi, a prezzo di immense distruzioni. Era destinata ai Veliti, uno dei corpi militari speciali creati da Napoleone: le Guardie d’onore (composto dai membri delle famiglie più abbienti). Ma l’opera fu conclusa solo nel 1843, venti due anni dopo il fatal Cinque maggio.
E siamo ai giorni nostri. Come accade spesso da noi, all’idea hanno lavorato per una decina d’anni amministrazioni cittadine, regionali, dello stato. Ma ora il cantiere è aperto. L’intervento di riconversione della Caserma Garibaldi in nuovo polo dell’Università Cattolica è entrato nel vivo. Il progetto, affidato allo studio Beretta Associati, interessa una superficie di oltre 53. mila mq, potrà ampliare in modo significativo la storica sede di largo Gemelli, dando forma a un esteso Campus universitario nel cuore di Milano. La prima fase dei lavori, avviata lo scorso 30 gennaio, riguarda l’ala del fabbricato affacciata su via Santa Valeria. Questo primo intervento, relativo a una superficie di circa 11.500 mq consentirà di creare nuovi spazi didattici, fruibili a partire dal secondo semestre dell’anno accademico 2024-25 e per un’utenza di oltre 1.850 studenti. La Caserma Garibaldi – il cui personale della Polizia di Stato verrà gradualmente trasferito nella struttura di piazza Firenze – ha una pianta quadrangolare e si articola intorno a due grandi corti di uguali dimensioni. Il progetto di intervento stato sviluppato in accordo con la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Milano e ha richiesto un iter ispirato al restauro conservativo.
E così il progetto ha riportato l’edificio alla sua consistenza originale recuperando il disegno dei cortili attraverso la rimozione dei corpi accessori aggiunti negli anni Settanta. Nel cortile Nord è prevista la realizzazione di grandi spazi didattici ed un soprastante parallelepipedo vetrato al centro del cortile che contiene tutti i collegamenti verticali per l’accesso alle aule attraverso una sorta di pozzo di luce. Mercoledì – approfittando della presenza del ministro Matteo Piantedosi in città – il rettore della Cattolica, Franco Anelli, ha presentato in pompa magna il progetto e il cantiere alla presenza del sindaco Giuseppe Sala e del governatore Attilio Fontana. Non resta che attendere il 2024 per vedere la prima ala dell’antica caserma Garibaldi popolata dalle matricole della Cattolica.