Gran Milano
Guido Bertolaso e i medici da trovare (con la dura competizione svizzera)
L'assessore al Welfare lombardo sta cercando in tutti i modi di scovare i dottori necessari per coprire i posti vuoti della sanità pubblica. Il nuovo sistema supera le sperequazioni dei medici a gettone, ma solleva alcuni interrogativi
Dopo l’affermazione nella campagna sulle nomine dei direttori generali, l’assessore al Welfare lombardo Guido Bertolaso (rivelatosi come da pronostici un osso duro per le logiche partitiche) si sta dedicando alla madre di tutte le battaglie (se si esclude il problema liste di attesa): trovare i medici necessari alla sanità pubblica. Superando le incertezze e le sperequazioni dei medici a gettone. “Regione Lombardia conferma lo stop ai ‘gettonisti’. Areu, infatti, ha già pubblicato il primo avviso unificato che consentirà di assumere i medici liberi professionisti negli ospedali lombardi”, ha spiegato l’assessore ex capo della Protezione civile in occasione dell’apertura del bando dell’Agenzia Regionale di Emergenza Urgenza per il reclutamento di personale medico cui “conferire incarichi libero professionali”. “È il primo passaggio per riportare i medici all’interno del servizio sanitario regionale (dopo una lunga fuga che dura ormai da anni, ndr). Il provvedimento, adottato dalla Giunta regionale, mira a riequilibrare un modello iniquo utilizzato da alcune cooperative di ‘gettonisti’. Ritengo che la proposta economica per i liberi professionisti sia congrua rispetto al compenso che ricevono i colleghi dipendenti ospedalieri”. E ancora, ha concluso Bertolaso, “il nostro auspicio è che questi medici decidano di rientrare nel sistema sanitario partecipando anche ai bandi di concorso”.
Areu è stata individuata come cabina di regia per svolgere tutte le procedure previste sino all’indirizzamento dei liberi professionisti negli Enti del Ssr. Attualmente è stata avviata una rilevazione dei bisogni di copertura dei servizi sanitari con le strutture sanitarie regionali. La procedura non è delle più semplici, infatti l’incarico sarà conferito attingendo dall’elenco predisposto da Areu. Gli Enti scorreranno l’elenco degli idonei in ragione delle specifiche esigenze. Ogni ente potrà attingere più volte (per massimo di 3 volte ciascuno) dall’elenco per il conferimento di ulteriori incarichi libero professionali a parità di condizioni. Il singolo medico professionista potrà essere titolare di vari incarichi di questa tipologia conferiti da enti diversi. Il compenso lordo sarà di 80 euro per tutte le attività di emergenza-urgenza ospedaliera di medici specialisti e di medici non specialisti con più di tre anni di esperienza specifica; 60 euro invece per medici specializzandi con profilo di competenza e livelli di autonomia compatibili, sia per la specialità di Medicina di emergenza-urgenza (uno dei settori più in affanno), sia per altre specialità da destinarsi ad aree come chirurgia, ortopedia eccetera. Infine, sarà di 40 euro per i medici specialisti in qualsiasi disciplina, medici non specialisti e medici specializzandi dedicati agli ambulatori con "codici minori".
Restano ovviamente alcuni interrogativi. Il primo: alla fine questi medici costeranno di meno dei cosiddetti medici a gettone? L’altra domanda ha già una risposta. Per i medici lombardi (e anche per i sempre più introvabili infermieri) la vicina Svizzera infatti rappresenta una invitante Mecca. Secondo Ticinonews, “il salario dei medici specialisti indipendenti è di 257 mila franchi all’anno (275 mila euro circa) e, in alcune discipline, supera i 600 mila franchi. È quanto mostra uno studio pubblicato dall’Ufficio federale della sanità pubblica. Si tratta di cifre più alte rispetto a quanto rilevato da analisi precedenti”. La classifica è destinata a far alzare le antenne anche al più patriota dei medici lombardi: i più pagati sono i neurochirurghi (697 mila franchi) e i gastroenterologi (627 mila franchi). Gli stipendi più bassi riguardano la psichiatria (195 mila franchi) e la pedopsichiatria (183 mila franchi). Tra i medici di base il reddito medio è di 237 mila franchi”. Scontro impari, per la Lombardia e le altre regioni frontaliere il tempo per correre ai ripari è poco.