Nuova filantropia, per due giorni Milano si fa capitale con Philea
in Europa ci sono 186 mila Public Benefit Foundation che erogano ogni anno 54 miliardi di euro per progetti per la collettività, e possono contare su patrimoni che complessivamente ammontano a 647 miliardi di euro
Dall’Umanitaria al Pio Albergo Trivulzio (la Baggina), dal Poldi Pezzoli ai Martinitt, Milano è da sempre la capitale della filantropia italiana. Oggi, a tirare le fila con visione globale c’è Fondazione Cariplo, che mette nel piatto delle iniziative filantropiche oltre 160 milioni ogni anno. Oggi e domani la Fondazione organizza la conferenza “Breaking bad (habits) - How can foundations move from silos to shaping future innovation ecosystems?” del Research Forum 2024, il forum di ricerca a cui aderiscono le più importanti organizzazioni filantropiche europee. A promuoverla è Philea, l’ente con sede a Bruxelles a cui aderiscono le fondazioni del continente. Milano per due giorni diventa quindi “capitale” della filantropia internazionale e laboratorio di pensiero e confronto.
I dati oggi dicono che in Europa ci sono 186 mila Public Benefit Foundation che erogano ogni anno 54 miliardi di euro per progetti per la collettività, e possono contare su patrimoni che complessivamente ammontano a 647 miliardi di euro. Come fare in modo che questo impegno complessivo sia sempre più organico e coordinato verso i problemi emergenti? Il dibattito attorno a questo quesito è uno degli obiettivi del Research Forum 2024. Dato il loro ruolo unico nella società civile, le fondazioni e la filantropia in generale possono rappresentare un soggetto importante in grado di comprendere e contribuire a rispondere ai principali bisogni emergenti. Si devono esplorare nuove modalità di sostegno all’innovazione, con particolare attenzione al sociale e alla creatività. “Momenti come questi – spiega il presidente di Fondazione Cariplo (e neo presidente di Acri) Giovanni Azzone – sono importantissimi, perché mettono a confronto le esperienze con uno sguardo che allarga i confini, una delle linee del mandato appena inaugurato da Fondazione Cariplo. Pensiamo ai cambiamenti climatici, ai trend demografici, all’immigrazione, per non parlare delle crisi umanitarie e le guerre che hanno conseguenze planetarie. Le fondazioni non possono e non devono limitarsi a uno sguardo locale, ma porsi all’interno di un ecosistema che punti a collaborazioni internazionali. Alla base di tutto c’è lo studio dei fenomeni suffragato da dati. Solo conoscendo i problemi si possono prendere decisioni”, conclude Azzone. “Quello del Research Forum 2024 è un tema proposto nel momento opportuno: stiamo esaminando alcuni dei risultati del cambiamento dell’Ue nella politica dell’innovazione e un cambiamento nel ruolo della filantropia: con le fondazioni che assumono nuovi ruoli (non solo le tradizionali erogazioni di sovvenzioni) e configurano nuove partnership. La pandemia è stata la madre dell’innovazione. Abbiamo bisogno di condividere dati ed esperienze. Noi di Philea crediamo nei dati e raccogliamo dati sulla filantropia europea e vorremmo evidenziare la necessità di colmare questa lacuna di conoscenze, anche in tema di assunzione di rischi e investimenti di capitale paziente. La filantropia può davvero giocare un ruolo importante in futuro” secondo la visione di Delphine Moralis, ceo di Philea.