Gran Milano
Le Stelline tornano a splendere, al via un grande restyling tra cultura e hospitality
Il progetto, affidato a Stefano Boeri, prevede l’ammodernamento dell’intera struttura congressuale e ricettiva, con interventi sull’anello idrico, l’efficientamento energetico e il rifacimento del tetto
Le Stelline come i Martinitt sono ancora oggi il simbolo della generosità ambrosiana, nata nel lontano 1532. Erano queste due istituzioni a offrire un tetto e un futuro a orfani e orfanelle. Tra loro anche l’editore Angelo Rizzoli e l’imprenditore Leonardo Del Vecchio. I ragazzi venivano cresciuti in un edificio annesso alla chiesa di San Martino, fra via Manzoni e via Morone. Mentre le ragazze venivano ospitate presso il monastero delle Benedettine di Santa Maria della Stella, oggi Palazzo delle Stelline in Corso Magenta. Diventato un luogo d’incontro e di riflessione collettiva della città, anche su impulso del sindaco più amato dai milanesi, Carlo Tognoli, al quale è stato dedicato il giardino interno. E ora una nuova avventura. “Il progetto di restyling (presentato in questi giorni, ndr) mira ad ottimizzare la distribuzione degli spazi, proponendo soluzioni di continuità estetica con le tracce storiche che hanno caratterizzato il palazzo fin dalle sue origini: la struttura seicentesca, gli scaloni originali, gli ambienti voltati e l’antico chiostro della magnolia”, spiega l’archhitetto Giorgio Donà che seguirà i lavori. Anche il Palazzo delle Stelline dunque ha bisogno di una corposa ristrutturazione. Il progetto – affidato a Stefano Boeri – prevede l’ammodernamento dell’intera struttura congressuale e ricettiva (105 camere), con interventi sull’anello idrico, l’efficientamento energetico (cambio di tutte le finestre dei chiostri) e il rifacimento del tetto. Uno specifico intervento riguarda il rifacimento ex novo dell’Hotel delle Stelline che passerà da tre a quattro stelle e quando sarà operativo (un anno e mezzo), garantirà l’autonomia finanziaria alla Fondazione.
Su questi temi il presidente della fondazione, Fabio Massa, ha usato parole puntute, stigmatizzando l’atteggiamento dei vecchi locatari: “C’è stato un hotel completamente abusivo, moroso, che nessuno è riuscito a liberare se non l’ufficiale giudiziario. Ora potranno partire i lavori. La Fondazione saprà accogliere ancor meglio cittadini e visitatori, soddisfacendo il loro bisogno di cultura, in una vera casa di dibattito, di democrazia e di riflessione”. E infatti alla presentazione del progetto non sono mancati, in perfetta logica bipartisan, assessori delle due amministrazioni: il comune e la regione. Per una volta senza bistigcci da campagna elettorale. Un piccolo miracolo d’inclusività realizzato dalle Stelline. Il restyling da 19,5 milioni è stato finanziato da Regione Lombardia, con 5,5 milioni e dal Comune di Milano con oltre 1,4 milioni; la copertura delle cifre rimanenti è a carico della stessa Fondazione tra fondi propri e finanziamenti. L’auspicio è che le Stelline possano riaprire in occasione delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026.