Gran Milano
Come mettere mani (e testa) nel grande disagio dei giovani
Ansia, stress, depressione, fragilità sono alcuni dei disagi che attanagliano le nuove generazioni. Che fare? Rispondono due progetti di Fondazione Cariplo, sulla salute mentale dei minori e in sostegno degli oratori
Ci sono i giovani cervelli in fuga o di ritorno, come raccontiamo qui sopra; e ci sono i giovanissimi, e i minori, abbandonati a sé stessi o addirittura alle inaudite violenze occorse al Beccaria. Nel mezzo, in quella che comunemente consideriamo “la normalità” delle nostre vite, delle nostre comunità e città, c’è un’enormità di bisogni e di problemi che coinvolgono adolescenti e giovani, soprattutto i più fragili. Grande è anche l’area di una mancanza di risorse, di idee, e di interesse, in cui rischiano di sprofondare. In questo terreno incolto e trascurato da sempre affonda invece piedi e mani e testa Fondazione Cariplo, anche con la collaborazione delle Fondazioni di Comunità e di una rete fitta di enti privati e pubblici. Perché come ama dire Giovanni Azzone, già rettore del Politecnico, presidente di Fondazione Cariplo e da alcuni mesi anche di Acri “il nostro lavoro non è solo distribuire fondi per sostenere questo o quel progetto, ma aiutare a far crescere esperienze che sappiano intercettare i bisogni della comunità, della società”. I giovani, e i giovani fragili con le loro famiglie, sono una delle emergenze conclamate del nostro tempo. Con fragilità che il contesto metropolitano nasconde e insieme amplifica. I dati relativi al 2022, segnala la Fondazione, evidenziano che 137.444 bambini e ragazzi si sono rivolti al sistema sanitario regionale per disturbi neuropsichici di diversa gravità: 110 mila sono stati seguiti in ambulatorio, quasi 25 mila in pronto soccorso; più di 17 mila assumono psicofarmaci, quasi 7 mila sono stati ricoverati almeno una volta e oltre 500 hanno intrapreso un percorso in comunità terapeutica. Una emergenza sottaciuta, spesso negata, se non quando la tragedia esplode: sono in aumento ii ragazzi con ideazione suicidaria o comportamento autolesivo accolti per la prima volta in pronto soccorso o in reparto: da un andamento sostanzialmente stabile nel periodo pre-Covid (112 nel 2016 e 115 nel 2019) a 333 nel 2022.
Così martedì scorso Fondazione Cariplo ha presentato la terza edizione di uno dei suoi progetti più significativi riguardo a quest’area di bisogni: il Bando “Attenta-mente” che riguarda “la salute mentale e il benessere emotivo, psicologico, relazionale di bambine e bambini, ragazzi e ragazze” su cui l’attenzione pubblica e le risorse sono insufficienti. Si tratta della terza edizione di un progetto che negli scorsi due anni ha già stanziato risorse per 11 milioni d euro: sono stati “intercettati e seguiti” più di 4.000 minori e famiglie in condizioni di malessere, con 34 progetti che hanno interessato oltre 12.000 bambini e 5.000 i professionisti e centomila le persone raggiunte da azioni di informazione e sensibilizzazione.
Per questa terza edizione il bando è di 2 milioni di euro. Servono per garantire interventi capillari in sostegno della vita di ragazzi in sofferenza e delle loro famiglie attraverso la collaborazione della sanità, dei servizi di neuropsichiatria, delle scuole e di opere del terzo settore. “Quando nel 2021 la Fondazione ha deciso di occuparsi delle fatiche psicologiche ed emotive dei ragazzi ha avviato un’azione di ascolto capillare abbiamo costatato una mancanza di dati aggiornati”, spiega Azzone. Martedì è stata presentata anche una ricerca presentata coordinata dall’Università di Pavia che colma il gap. Attenta-mente “punta a sostenere risposte verso chi si trova già in una fase acuta e difficile”, dice Azzone, ma esiste anche tutta una zona intermedia in cui è necessario sostenere le comunità e le famiglie per creare situazioni in cui i ragazzi possano ri-trovare serenità. C’è un “sommerso” di sofferenza psicologica da cogliere, accanto ai disturbi “conclamati”.
Diverso per ambito – ma non per logica e attenzione – è un altro progetto innovativo che Fondazione Cariplo ha appena presentato e che riguarda una (un po’ misconosciuta) eccellenza educativa dei nostri teritori: gli oratori. Il nuovo bando si chiama “Porte Aperte” ed è dedicato a un presidio educativo – ma anche sociale – essenziale e ancora robusto nelle nostre città e comunità. E’ nota a tutti la difficoltà di offrire a preadolescenti e adolescenti e giovani ambiti di vita e di educazione, e auto-educazione positivi. E allora perché non sostenere quelli che già esistono? Ed ecco il progetto per “potenziare e rinforzare l’offerta educativa rivolta a preadolescenti, adolescenti e giovani, valorizzando gli oratori quali spazi di attivazione della comunità e promuovendo alleanze territoriali finalizzate a sostenere i percorsi di crescita delle giovani”. Fondazione Cariplo, in collaborazione con la Fondazione Peppino Vismara e le 16 Fondazioni di Comunità punta perciò su questa forza che ha un’origine nella storia del cattolicesimo sociale e non è estranea alla storia da cui sono nate le Casse di risparmio (“la nostra Fondazione è tradizionalmente vicina alla proposta educativa offerta dagli oratori”, dice Azzone). Ma oggi gli oratori sono anche un asset filantropico per affrontare gli scenari di dispersione giovanile e le “policrisi” che si affollano nel sociale. Se le istituzioni faticano a investire in politiche giovanili adeguate, l’esperienza del modello oratorio arriva spesso più in profondità: gratuità, accesso a bassa soglia, dimensione educativa e relazionale, opportunità e occasioni di animazione aperte a tutta la comunità di riferimento. Così 2 milioni e 250 mila euro saranno messi a disposizione per la rete degli oratori per promuovere spazi attrattivi, aperti e accessibili ma anche per sostenere chi vi opera, volontariamente. “Gli oratori operano nelle nostre comunità. Sono animati da persone che hanno a cuore i nostri ragazzi. Sono luoghi disposti all’accoglienza e capaci di offrire occasioni di integrazione”, conclude Azzone presentando questo progetto che coinvolge, ovviamente, le Pastorali giovanili della diocesi. Coinvolte inoltre, proprio in queste settimane, da un’altra iniziativa con Regione Lombardia e, ancora, Fondazione Cariplo: è il progetto “Un, due, tre… Musei!” Che regala ai bambini e a gli oratori lombardi e alle loro famiglie 8.000 abbonamenti Junior e altrettanti abbonamenti. Anche l’arte può fare la sua parte.