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I commercianti di Milano chiedono più sicurezza

Daniele Bonecchi

L'annuale rapporto di Confcommercio ha coinvolto 421 imprese e ha fatto emergere tutti i problemi sulla micro e macro criminalità del capoluogo menghino. La richiesta unanime è una maggiore presenza di forze armate sul territorio

Inutile stare a chiedersi se il problema più grande del modello Milano sia l’inquinamento o l’illegalità diffusa. Tanto Sala ha già deciso per conto suo (non per la sicurzza). Una città cresciuta rapidamente come la ricchezza che l’accompagna non poteva che fare i conti col malaffare. Al netto della serie A, controllata senza tentennamenti (ma col fiato sul collo delle Forze dell’ordine) dagli affiliati alla ‘ndrangheta, gli altri reati alla luce del sole sono quelli denunciati dall’annuale rapporto di Confcommercio Milano. Aumentano quelli predatori e gli atti vandalici, ma il degrado, soprattutto in periferia, alimenta la paura.

All’indagine “La sicurezza del territorio e sui canali digitali”, garantita dall’anonimato nelle risposte, hanno partecipato 421 imprese di Milano, Monza Brianza, Lodi. Dall’analisi dei dati (confrontandoli con quelli del 2023) cresce in particolare la segnalazione di scippi e borseggi, segnalati dal 43 per cento delle imprese (28 per cento lo scorso anno) con la maggiore crescita percentuale; incrementi significativi anche per lo spaccio di droga: al 41 per cento (28 nel 2023) -e i furti negli esercizi commerciali segnalati dal 45 per cento degli operatori (il 33 lo scorso anno). Gli atti vandalici sono il reato più segnalato, segnalazioni aumentate anche per le baby gang. Poi ci sono le frodi informatiche che danneggiano sia i consumatori che le imprese. Come contrastarle? A furia di antivirus e back-up, oltre ad una dose massiccia di diffidenza.

Ma che cosa fare per restituire un po’ di tranquillità ai negozianti e ai loro clienti? Per il 46 per cento dei commercianti occorre una maggiore presenza delle Forze dell’ordine, dedicata ai reati predatori, e sempre il 15 per cento chiede la certezza della pena per evitare la reiterazione dei reati. Ma il dato che fa sobbalzare è il 61 per cento delle imprese che ritiene utile la presenza di militari dell’Esercito per accrescere la sicurezza sul territorio. Evidentemente la presenza sul territorio di poliziotti e ghisa di quartiere non è così “percepibile”.

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