Gran Milano
Devianza giovanile, meno reati ma più violenza. Il report di Transcrime (Cattolica)
I dati di un rapporto dell'Università milanese mettono in evidenza la crescente violenza giovanile, soprattutto tra le seconde generazioni di immigrati: c'è un urgente bisogno di politiche sociali e di sicurezza
Boris Veliz, giovane street artist di origini ecuadoregne che in passato ha omaggiato Dante con un murales, ieri sui social ha pubblicato un post davvero desolante. La devastazione notturna di un’opera collettiva realizzata con i residenti per riqualificare il tunnel Boulevard fra viale Monza e via Padova. Raccontiamo questo triste e purtroppo frequente episodio per esemplificare cosa sta accadendo a Milano dove storie virtuose si intrecciano con una distruttiva e predatoria devianza giovanile che è diventata traversale a tutti i ceti sociali, ma è più frequente fra le seconde generazioni dell’immigrazione. Come viene confermato dal nuovo report Le traiettorie della devianza giovanile, realizzato da Transcrime (il centro di ricerca su Criminalità e innovazione dell’Università Cattolica di Milano) in collaborazione con il dipartimento per la Giustizia minorile in cui si fa un confronto fra il biennio 2015-2016 e il 2022-2023, partendo da un campione di 100 ragazzi presi in carico dai servizi sociali per i minorenni (USSM) di Milano. Sintesi: non è aumentato il numero dei reati ma è cresciuta la violenza. Soprattutto a Milano dove è nettamente superiore alla media nazionale. Cambiano le tipologie di violenze ora più predatorie e purtroppo si abbassa l’età di chi li commette anche nel resto del paese però con conseguente incidenza di conflittualità in famiglia. “In linea con la tendenza riportata nelle statistiche ufficiali a livello nazionale, si registra un aumento di rapine e lesioni personali mentre calano furti e spaccio di stupefacenti” si legge nel report. L’età media al momento del primo reato è diminuita in modo rilevante: avviene prima dei 15 anni. Cresce il disagio psicologico che porta a commettere atti di violenza ma anche gesti di autolesionismo o tentati suicidi. “Gli episodi di devianza giovanile ci fanno credere a un aumento dei casi”, ha spiegato Ernesto Savona, direttore di Transcrime – ma i dati ufficiali raccontano un problema diverso: ad aumentare non sono i numeri ma la violenza allarmante dei comportamenti”.
Vietato generalizzare (e a Milano ci sono tanti artisti talentuosi come Boris Veliz che credono nel cambiamento) ma fra i giovani di origini straniere è aumentata la percentuale dei NEET. E, fattore importante per cercare di comprendere la devianza minorile, non sono più le diseguaglianze sociali a innescare le violenze ma la dipendenza e/o uso di sostanze stupefacenti. La ricerca ha fatto un’analisi comparativa di ragazzi minorenni e giovani adulti che sono o sono stati presi in carico dagli USSM di Milano (uffici dei servizi sociali per minorenni) per provvedimenti di natura penale. “La scelta di focalizzare l’analisi in Lombardia si basa sulla considerazione che questa regione ha registrato un aumento importante del numero di minorenni autori di delitto (+33,9 per cento confrontando le medie 2007-2019 e 2021-2022 contro una media nazionale del +1,4). Il primo campione di 50 cartelle analizzate riguarda ragazzi e ragazze presi per la prima volta in carico dall’USSM nel 2015-2016 mentre il secondo comprende 50 soggetti presi in carico nel 2022-2023. Ovvero dopo la pandemia. Risultato scontato per chi si occupa di devianza minorile: è emerso un maggiore coinvolgimento in rapine e reati violenti dei ragazzi presi in carico nel 2022-2023. Raddoppiati gli adolescenti ai quali è stato contestato il reato di rapina insieme ad atti di violenza. “Considerando solo il primo reato commesso, l’aumento di rapine e reati violenti risulta ancora più accentuato”, si legge. Questo dato evidenzia una percentuale raddoppiata rispetto a quella registrata nel 2015-16, quando come primi reati prevalevano furti o reati legati agli stupefacenti. E soprattutto a Milano si registra un sensibile incremento dei reati violenti commessi da singoli individui. Urgono politiche sociali combinate a quelle meramente securitarie. Con questa fotografia statistica, è difficile continuare a negare che Milano-Gotham City sia solo una percezione.