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Ita-Lufthansa libererà 200 slot per far crescere il city airport. Occuparsi di questo
All'aeroporto di Linate il movimento passeggeri è in crescita, lo scorso anno sono transitati 9,4 milioni, +22 per cento rispetto al 2022. L'ingresso della compagnia tedesca nell'ex Alitalia è un’opportunità in più per rilanciare lo scalo
Un po’ favorita dall’estate, un po’ dal fatto che Berlusconi anche da morto accende gli animi, la disputa sul nome di Malpensa sembra avere catalizzato le attenzioni della classe dirigente lombarda, oltre che della solita orda di odiatori del web. Polemiche sull’opportunità della scelta, sul rispetto delle competenze che si devono declinare in questi casi, vecchi personaggi che ricostruiscono il passato a modo loro e, immancabili, le raccolte di firme. Peccato che il sistema aeroportuale meriterebbe ben altro tipo di attenzioni, per esempio si dovrebbe ragionare sul nuovo ruolo che potrebbe assumere Linate, dismettendo quello ancillare che gli è stato cucito addosso 26 anni fa.
E’ dalla nascita di Malpensa che il city airport, grazie a legislazioni che si sono susseguite negli anni, ha dovuto limitare il traffico passeggeri e pressoché annullare quello merci per favorire lo sviluppo dell’hub varesino. Il problema è che da un po’ di anni le condizioni sono cambiate a favore di viale Forlanini, nel giugno del 2021 è stato inaugurato il restyling che ha reso lo scalo più elegante e funzionale, due anni dopo la ben più importante inaugurazione della linea M4 che lo collega con il centro città in appena 14 minuti, caso unico al mondo. C’è poi il grande progetto della Porta dell’Est di Segrate, un gigantesco centro intermodale che metterà in connessione alta velocità, metropolitana, tpl locale e trasporto aereo. Aggiungiamo che il movimento passeggeri è in crescita, lo scorso anno sono transitati 9,4 milioni, + 22 per cento rispetto al 2022.
L’ultimo elemento da tenere in considerazione è di pochi giorni fa e riguarda l’operazione Ita-Lufthansa: per garantire la concorrenza saranno lasciati liberi 192 slot settimanali in winter e 204 in summer, pari a circa 15 coppie di slot giornaliere per complessivi 30 voli in partenza e in arrivo. In particolare è previsto l’ingresso di un vettore concorrente tra Linate e Francoforte e tra Milano (Linate o Malpensa) e Düsseldorf, Amburgo, Bruxelles e Vienna.
In assoluto non si tratta di una rivoluzione – a Linate si registrano 18 movimenti l’ora – ma un’opportunità in più per rilanciare lo scalo, come spiega il presidente di Onlit (Osservatorio nazionale liberalizzazioni trasporti) Dario Balotta: “Linate deve diventare un vero city airport, non è possibile che resti solo un centro di collegamento con la penisola, è necessario aumentare i voli, creare servizi di qualità, aumentare l’attrattività e favorire le coincidenze: anche se non è possibile essere lo scalo per i voli intercontinentali, riservati a Malpensa, si può pensare a un Madrid-Milano-Istanbul”.
Più cauto Franco D’Alfonso, membro del cda di Sea: “Linate sta lievitando, negli anni 90 i passeggeri erano 5 milioni ora sono quasi il doppio, attestandosi al quarto posto a livello nazionale ma bisogna considerare che siamo arrivati alla saturazione perché le leggi che hanno sempre tutelato Malpensa e anche Alitalia non consentono nuovi slot. Le prospettive, tuttavia, sono interessanti, perché a Segrate avremo un centro di intermodalità completa e perché a fine anno partiranno i lavori per il Linate District, un progetto di rigenerazione urbana che ospiterà la sede di Sea”.
Sulla destinazione degli slot liberati da Lufthansa l’ex assessore al Commercio fa una duplice riflessione: “Da una parte è un fatto positivo perché significa l’arrivo di nuove compagnie ma vedo anche il rischio che possa perturbarsi l’equilibrio con Malpensa verso cui Linate è tenuta a non fare concorrenza”. Le ipotesi si concentrano in particolare su Volotea e sulle low cost, Easyjet e Ryanair. Una possibilità, quest’ultima che suscita qualche preoccupazione nei sindacati: “E’ nelle loro politiche industriali la contrazione del personale”, dice Angelo Piccirillo, segretario generale Filt-Cgil Lombardia. Da vedere anche il metodo di assegnazione, è possibile una gara magari, come auspica Balotta, sotto la responsabilità di Assoclearance.