Gran Milano
Parliamo di Mobilità. La Russa e Gibelli all'evento del Foglio
Come cambia il modo di spostarsi nelle grandi città, dall'autostrada alla metropolitana. Il presidente dell'Aci Milano e quello di Fnm all'evento del nostro giornale a Milano
La vera svolta della mobilità lombarda l’hanno segnata la Topolino (quella amaranto cantata da Paolo Conte) e l’Autostrada dei Laghi: la A8, che quest’anno compie cent’anni (21 settembre 2024), nata per portare in vacanza i milanesi e a lavorare in città quelli “arius” (dalla grande provincia lombarda). La A8 è stata un simbolo. Dimostrava la capacità visionaria di coloro che, come l’ingegner Piero Puricelli che l’ha progettata, avevano immaginato un’epoca in cui l’automobile sarebbe diventata il motore del cambiamento sociale, economico e culturale. Poi sono arrivate nel sottosuolo della città le metropolitane. I grandi numeri, decenni dopo, sono cambiati: dopo Expo Milano è diventata la metropoli dei grandi eventi, vicina al record dei dieci milioni di visitatori. Un successo problematico, e difficile da gestire. Anche per questo il Foglio ha organizzato ieri, presso la sede dell’Aci, un evento per parlare di mobilità, sostenibilità come opportunità. Se negli anni ’60 la città era ancora divisa tra favorevoli e contrari alla metropolitana (a sinistra era considerata l’anticamera della speculazione edilizia), oggi il nemico giurato sembra essere l’automobile, per motivi ambientali e non solo.
Per Geronimo La Russa, presidente di Aci Milano, “l’auto che è stata per tutto il ’900 uno strumento di libertà, e anche oggi è il mezzo che può dare più libertà di scelta. Siamo assolutamente aperti alle novità, perché i trasporti devono essere integrati. Però contrastiamo chi considera l’automobile uno strumento da combattere. Un esempio: il prossimo week end verrà organizzato il “no parking day”, peccato coincida con la settimana della moda e chiudere alcune vie della città vuol dire congestionare ancora di più il traffico”.
Il presidente Aci è critico verso le decisioni dell’Amministrazione. “Non sono scelte dettate dal buon senso, occorre dare delle valide alternative. Se non costruiamo i parcheggi necessari, a partire da quelli di interscambio, non facciamo un buon servizio. A Milano i dati parlano, negli ultimi 10 anni, di 700 mila veicoli immatricolati. Se queste cifre non sono cambiate, vuol dire che non ci sono valide alternative. Ricordo – conclude La Russa – che l’automobilista non è altro che un cittadino che contribuisce alle casse comunali e dello stato con l’Iva, le accise sulla benzina, i parcheggi (quando ci sono ndr). Non è accettabile la guerra totale contro l’auto”.
Muoversi bisogna dunque, per spostare persone e merci. Nel 2007 è partito in Lombardia il progetto (con l’appoggio del governo) del modello di federalismo delle grandi reti di trasporto, con un soggetto misto: Concessioni Autostradali Lombarde, Aria (50 per cento Regione Lombardia, 50 Anas). Poi è arrivata la realizzazione dell’A35 (che compie in questi giorni 10 anni di vita) Brebemi (nata per superare la congestione strutturale della A4), divenuta uno dei poli della logistica nazionale; la Pedemontana; la Tangenziale Esterna. La Regione, tramite Fnm, ha acquisito anche la A7 e la vecchia Tangenziale. E ora il Pirellone sta progettando la realizzazione della Cremona-Mantova. Fnm è il principale gruppo integrato nella mobilità in Lombardia. Rappresenta il primo polo in Italia che unisce la gestione delle infrastrutture ferroviarie alla mobilità su gomma e alla gestione delle autostrade ed è uno dei principali investitori non statali italiani del settore. Il Foglio ha chiesto ad Andrea Gibelli, presidente di Fnm – uno dei relatori all’evento sulla Mobilità – quali siano le priorità? “Sono strettamente legate alla volontà e, oserei dire la necessità, di essere protagonisti della mobilità sostenibile della Lombardia, diventando sempre più gli interlocutori autorevoli dei progetti complessi di mobilità. I pilastri fondamentali sono: la sostenibilità ambientale; l’integrazione e l’intermodalità, per un sistema che metta in sinergia treni, autobus, car sharing e bike sharing; l’innovazione tecnologica; la qualità del servizio; lo sviluppo economico locale e della Lombardia, creando posti di lavoro e migliorando la connettività tra le diverse aree del territorio”.
Ricerca e innovazione che peso hanno nelle scelte del gruppo? “Hanno un ruolo cruciale nelle nostre scelte strategiche e operative. Siamo impegnati nella transizione energetica, con investimenti in tecnologie come l’idrogeno. La digitalizzazione ci permette di migliorare l’efficienza con sistemi smart per la gestione del traffico e piattaforme integrate per i servizi di mobilità. Innovazione e ricerca sono di fatto gli elementi chiave per passare da un sistema di ‘Mobilità come Servizio’ (MaaS) a un sistema di ‘Mobilità per la Comunità’ (MaaC)”, ha concluso Gibelli.