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Inizia l'anno accademico e si moltiplicano i corsi che usano l'IA. In ogni facoltà
Dall'Università Cattolica alla Bocconi, fino al Politecnico di Milano e il San Raffaele: sono tanti gli atenei che hanno deciso di implementare l'intelligenza artificiale all'interno dei propri corsi di studio, creandone di nuovi per i propri studenti. Un fenomeno che segna il superamento tra materie umanistiche e scientifiche, imponendosi ovunque per dare nuovi strumenti ai professionisti del futuro
La notizia è stata diffusa proprio ieri dall’Università Cattolica: nell’anno accademico 2024-2025 sono previsti due corsi dedicati all’uso dei modelli di Intelligenza artificiale sviluppati da OpenAI e applicati alle pratiche economiche e aziendali. Si chiamano “ChatGPT per l’Analisi dei dati in ambito aziendale” e “Mastering ChatGPT for business applications” e sono rivolti agli studenti delle lauree triennali e magistrali. I due corsi erano già stati avviati lo scorso anno in via sperimentale: dato il successo riscontrato con oltre 600 studenti sono diventati definitivi. Questo è solo l’ultimo esempio di come il sistema universitario milanese, il più vasto e avanzato d’Italia con 8 atenei e oltre 210 mila studenti, si stia aprendo all’IA con ritmi sempre più sostenuti. In alcune realtà, tipo il Politecnico, è ormai consolidata: è presente in tutti i corsi di laurea magistrali, di ingegneria e architettura, e anche in corsi di dottorato in cui gli studenti possono utilizzare ChatGPT per approfondimenti o esercitazioni.
Sulla scia, la Bocconi con i corsi di laurea di Mathematical and computing sciences for artificial intelligence, Artificial intelligence e Data analytics and artificial intelligence in health (sarà magistrale dal 25-26). Inoltre i corsi in data science /data analytics come Economics, Management and Computer science e Data Science and Business Analytics ma in generale in tutti i corsi di laurea ci sono insegnamenti di Pyton obbligatori e di AI applicata ai vari campi. Novità di quest’anno è che anche i giuristi dovranno sostenere obbligatoriamente il corso di Computing, AI and The Law.
Direttore del Dipartimento di Computing Sciences, Riccardo Zecchina si occupa di AI da 30 anni e ne coordina lo sviluppo in Bocconi: “Stiamo realizzando un percorso internazionale coinvolgendo docenti e ricercatori di varie università. Il nostro obiettivo è promuovere una nuova metodologia di studio che investe tutti campi del sapere e lo dobbiamo fare con rapidità perché i nostri talenti sono attratti da prospettive estere, per cui dobbiamo offrire alternative serie: è un tema che va oltre il nostro paese, occorrerebbe un investimento sull’IA a livello Europeo per creare qualcosa come il Cern di Ginevra”.
Ci sono due aspetti interessanti legati all’Intelligenza Artificiale. Il primo è lo stimolo alla collaborazione tra atenei per istituire nuovi corsi comuni: è quanto accaduto tra Statale, Bicocca e università di Pavia che stanno ottenendo i primi laureati. Il secondo riguarda il tradizionale superamento tra facoltà umanistiche e scientifiche, l’IA si sta imponendo ovunque, come dimostra il caso della Iulm dov’è nato il laboratorio di traduzione simultanea in cui gli studenti si esercitano a tradurre simultaneamente con degli avatar. Il prossimo fine settimana l'ateneo ospiterà il primo Festival di cinema e di audiovisivo realizzato con l’AI che si chiama AI.motio, a dimostrazione che la creatività non viene mortificata ma può anzi trovare un nuovo slancio. Spiega Guido di Fraia, prorettore all’innovazione e all’intelligenza artificiale: “Stiamo ridefinendo il nostro modo di conoscere, così com’è accaduto con l’invenzione della stampa di Gutenberg. Abbiamo una nuova tecnologia che si applica in tutti gli ambiti, compresi il marketing e la comunicazione su cui è specializzato la Iulm”.
Altra situazione è quella di due piccole università ma ultraspecializzate nella medicina, settore che in cui l’IA è entrata di prepotenza. L’Humanitas ha lanciato il corso Medtec, in collaborazione con il Politecnico di Milano, un unicum in Italia che a partire dal 2025 darà i primi laureati: medici con doppia laurea, in Medicina e Ingegneria biomedica. Più ampia la partnership del San Raffaele che, oltre al Politecnico, vede il gruppo San Donato e Microsoft. Ne è scaturito un nuovo Corso di Laurea magistrale in Health informatics che bene incarna il modo di intendere l’IA del San Raffaele, come spiega il docente di Radiologia Antonio Esposito: “Spesso c’è una sproporzione tra il momento dello studio e quello in cui si arriva al letto del paziente. Oggi abbiamo l’opportunità di superarla con la cultura dell’IA: dobbiamo essere multidisciplinari e lavorare per trovare quelle soluzioni che l’Intelligenza artificiale consente”.